Amianto all'ex Leuci di Lecco, nuova ordinanza: la bonifica è ancora ferma

Nonostante due esposti in Procura, la “minaccia” di sequestrare l’intera area, un’ordinanza sindacale, sit-in di protesta e incontri vari

La Leuci

La Leuci

Lecco, 13 luglio 2019 - Nonostante due esposti in Procura, la “minaccia” di sequestrare l’intera area, un’ordinanza sindacale, sit-in di protesta e incontri vari, la “bomba ecologica” della ex Leuci di Lecco non è stata ancora disinnescata. Tra il dire e il fare infatti c’è di mezzo il... lago, anzi la Lago, la società che ha rilevato il comparto e che è fallita prima di bonificare dall’amianto i vecchi stabilimenti dismessi di quella che era una fabbrica di lampadine.

Per questo il sindaco Virginio Brivio ha firmato una nuova ordinanza per imporre al curatore fallimentare di terminare l’opera cominciata ma mai terminata. Qualcosa appunto è già stato fatto, in alcuni comparti l’amianto friabile è stato rimosso o tutto o almeno in parte, ma molti settori non sono stati invece neppure toccati. «La battaglia contro l’amianto è sacrosanta ma spesso ritardata – spiega il primo cittadino Virginio Brivio -. Alcuni aspetti burocratici e normativi possono purtroppo allontanare la soluzione del problema. Anche in città ci troviamo davanti a questioni di fabbriche e luoghi più o meno contaminati. Come Amministrazione comunale, sotto la mia guida, ci siamo mossi avendo come obiettivo primario la salute dei cittadini. Spesso tuttavia il privato inadempiente, che per diverse ragioni facilmente intuibili ha una soglia di sensibilità assai più bassa di qualsiasi pubblica amministrazione, trova appoggio, se non alibi, in una normativa che, concepita per arginare alcune situazione di emergenza per la saluta pubblica, diventa poi il pretesto per non intervenire o almeno dilazionare l’intervento. A pagarne il prezzo ovviamente sono i cittadini, mentre il Comune rischia di restare sempre più con il cerino in mano , nonostante tutta la buona volontà e l’impegno su un versante che deve essere in cima ai pensieri del pubblico e del privato».