L’allenatrice e i maltrattamenti Confermato l’allontanamento

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CALCINATO (Brescia)

Niente revoca dell’interdittiva. Il gip Francesca Grassani ha confermato la misura cautelare per Stefania Fogliata (nella foto), la 30enne istruttrice di ritmica accusata di maltrattamenti ai danni di otto ginnaste dai 10 ai 14 anni. Il giudice ha confermato i "gravi indizi di colpevolezza" a carico dell’allenatrice - sospesa dalle palestre italiane anche dal Tribunale sportivo insieme alla sua società, l’Accademia Nemesi di Calcinato -, nonché il potenziale rischio di reiterazione del reato qualora tornasse in pedana. Nell’ordinanza che ha accolto la prospettazione del pm Alessio Bernardi, il quale avrebbe trovato riscontri ai racconti delle ginnaste, si legge di schiaffi, spintoni, frustate con il nastro, insulti, pressioni affinché le atlete, già molto esili, dimagrissero ulteriormente, allenamenti punitivi e ritorsivi, scene isteriche, urlate e improperi quotidiani. Per l’indagata però non è vero niente, sarebbero tutte bugie frutto di una "macchinazione" delle ginnaste e dei genitori - questa la sua versione fornita in lacrime al gip - una "vendetta" da parte di chi non è riuscita a raggiungere gli obiettivi sperati. E a provarlo vi sarebbero gli striscioni in suo sostegno apparsi fuori dalla palestra. Ma le chat estrapolate dai telefoni e le audizioni delle ragazzine sarebbero per chi indaga univoche: ‘manipolatrice’ e ‘maltrattante’, Fogliata dal 2017 in poi avrebbe reso un inferno la vita di alcune promesse della ritmica. B.Ras.