Lecco, piove da giorni ma il lago è pieno a metà

Lario al 56% mentre il Garda e il Maggiore sono oltre il 90%

Il deflusso delle acque del lago di Como alla diga di Olginate

Il deflusso delle acque del lago di Como alla diga di Olginate

Lecco, 21 maggio 2019 - Piove ininterrottamente da giorni, ma il lago di Como è pieno solo a metà. L’indice di riempimento del Lario è infatti pari a circa il 56% della capacità dell’intero bacino, molto meno rispetto agli altri grandi laghi, come il 95% del Benaco, cioè il lago di Garda, il 90% del lago di Iseo o l’86% del Maggiore. Dopo la grande secca dei mesi scorsi, nonostante le precipitazioni in corso, l’acqua che esce continua ad essere di più di quella che entra: l’afflusso è di circa 100 metri cubo al secondo, mentre il deflusso dalla diga di Olginate, gestita dai tecnici del Consorzio dell’Adda, a cui siedono rappresentanti di società energetiche, enti di bonifica e irrigazione, aziende agricole e acquedotti delle zone a sud del Lario e della Pianura Padana. «Ritengo che in questo momento si stia attivando una corretta gestione degli afflussi e delle portate erogate, come del livello altimetrico – assicura tuttavia Luigi Lusardi, presidente dell’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi minori, l’ente che gestisce il demanio del Lario e dei laghetti briantei, che pure in passato non ha risparmiato critiche ai vertici del Consorzio dell’Adda, “accusandoli” di prosciugare il lago -. In quota ha nevicato, ha piovuto molto pure a monte e si prevede acqua anche nelle prossime settimane, quindi in questo momento non occorre ancora riempire le riserve idriche, perché si rischierebbe di compromettere il delicato equilibrio di tutto il sistema».

Il livello del lago si è infatti assestato attorno ai 56 centimetri sopra il cosiddetto livello idrometrico, in linea con le medie stagionali, dopo aver superato a fine aprile e inizio maggio gli 84 centimetri ed essersi avvicinato alle quote massime, con il pericolo di acqua alta ad esempio in piazza a Como. La situazione insomma è sotto controllo, le precipitazioni sebbene abbondanti sono in oltre in linea con la stagione. Ad essere fuori stagioni sono semmai le temperature, con le massime attorno ai 14 o 15° e le minime anche sotto i 10, ben al di sotto delle medie di maggio. «La pioggia senza tregua ha compromesso le tradizionali semine primaverili di mais, soia, leguminose e patate – avvisano tuttavia da Coldiretti -. Nei campi allagati è impossibile entrare per effettuare le necessarie operazioni colturali, mentre dove si è già seminato i germogli e le piantine soffocano per la troppa acqua. É colpita anche la produzione del fieno per l’alimentazione del bestiame».