La sicurezza in città nelle mani del “superpoliziotto“ Aragona

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Un superpoliziotto a capo della questura di Lecco. È il dirigente superiore della Polizia di Stato Ottavio Aragona, 59 anni, laureato in legge, avvocato abilitato, docente di diritto alla scuola per agenti di Piacenza, 7 encomi e 15 lodi. È il nuovo questore di Lecco, provincia che già conosceva, perché dal 1993 al ‘98 è stato vicecomandante della Criminalpol della Lombardia, occupandosi tra l’altro dell’operazione nome in codice “La notte dei fiori di San Vito“, costata nel giugno 1994 le manette a 370 ‘ndranghetisti o presunti tali, tra cui esponenti della mala organizzata calabrese di casa nel Lecchese, alcuni dei quali tra l’altro sono ancora in circolazione. Indossa la divisa, o lavora in amministrazione di pubblica sicurezza come si dice in gergo, dal 1989.

Prima della Criminalpol è stato vicecapo della Mobile di Ferrara, mentre dal ‘98 al 2005 si è stato il responsabile della protezione di pentiti, collaboratori di giustizia e testimoni di tutta la Lombardia. Poi ha diretto i commissariati di Cinisello, Sesto e Lambrate, nel 2008 il comando dell’Anticrimine a Lodi, nel 2012 l’Immigrazione a Varese, nel 2015 il ritorno a Milano come dirigente del commissariato Porta Genova e la nomina a vicario del questore. Nel 2020 la dirigenza della Polizia stradale del Veneto e da lunedì l’incarico di questore di Lecco.

"So che ultimamente a Lecco si sono verificati alcuni episodi che hanno provocato preoccupazione – spiega, riferendosi a scene di malamovida, risse finite in sangue e guerre tra bande -. Non esiste un’unica soluzione, ma un’insieme di azioni". Tra queste ha assicurato, anche l’attenzione ai paesi di provincia, non solo al capoluogo. D.D.S.