La guerra dell’acqua è negli impianti Un terzo scompare nel tragitto

La media lombarda delle perdite è del 32,65% mentre negli altri paesi europei non supera il 15%. A Lecco se ne spreca quasi la metà ancora prima che arrivi al rubinetto: 199 litri pro-capite al giorno

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di Federica Pacella

Vetustà degli impianti, fattori fisiologici delle infrastrutture, e, in misura minore ma comunque significativa, allacci abusivi ed errori nella misura dei contatori. Sono questi i principali motivi che portano a disperdere un terzo dell’acqua immessa nella rete idrica. Secondo l’Istat, che nei giorni scorsi ha aggiornato il censimento delle acque per uso civile 2020, la media lombarda di perdite idriche è del 32,65% dei volumi immessi: una percentuale è che al di sotto della media nazionale del 42% ma che continua ad essere più del doppio rispetto alla media europea del 15%.

Nel territorio regionale si registrano, però, profonde divergenze tra le varie province. Guardando alle percentuali di perdite su volumi immessi in rete, spiccano in negativo, in particolare, le province di Lecco (49,1%), di Brescia (42,2% di perdite), di Bergamo (40%). Attorno al 40% si trovano anche Varese (39,5%), Como (38,6%), mentre scorrendo la classifica, sotto la media lombarda si collocano Sondrio (31,2%), Lodi (30,6%), Mantova (27%), Monza e della Brianza (26%), Cremona (25,1%), Pavia (24,9%) e, da ultimo, Milano con un 17,6% che avvicina il capoluogo lombardo alla media europea. In termini di litri pro-capite sprecati ogni giorno, la media lombarda è di 121, ma anche qui l’analisi provinciale evidenzia profonde divergenze. Ai primi posti ci sono sempre Brescia con 190 litri pro capite al giorno persi principalmente per falle nella rete idrica, insieme a Lecco con 199, Bergamo con 158 litri. Seguono a ruota Varese e Como con 151 litri pro capite, mentre le altre province si collocano sotto la media regionale: Sondrio con 120 litri, Lodi con 118, Monza e della Brianza con 89, Pavia con 81, Cremona con 72, Milano con 67 e, da ultimo, Mantova con 58 litri pro-capite persi ogni giorno. Da dove arriva l’acqua che utilizziamo normalmente nelle case? Per quanto riguarda l’acqua erogata attraverso gestori specializzati, su 1,4 miliardi di metri cubi prelevati (dato del censimento Istat), 206 milioni vengono dalle sorgenti, mentre la maggior parte (1,2 miliardo) arriva dai pozzi. Solo una parte residuale (1,7 milioni) viene dai fiumi, 38,6 milioni dai laghi, le fonti che, insieme alle sorgenti, sono più vulnerabili alla scarsità legata ai cambiamenti climatici. Nelle gestioni in economia, ovvero dove l’erogazione è fatta direttamente dai Comuni, su 61,6 milioni di metri cubi prelevati, la maggior parte (42,6) vengono dalle sorgenti, 17,7 dai pozzi, 1,3 milioni dai fiumi.