La guerra contro il Covid sembra vinta. Per ora

Diverse strutture vaccinali sono state chiuse e le poche rimaste aperte non hanno “lavoro“

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La guerra contro il Covid sembra ormai vinta, in provincia di Lecco si possono chiudere gli "arsenali" e deporre le armi usate per fronteggiare la pandemia. La stragrande maggioranza dei lecchesi si è infatti vaccinata e non c’è più bisogno di tenere aperti gli hub vaccinali di massa. Dopo il Palataurus di Lecco, martedì scatta così la serrata sia del centro dell’Area Cazzaniga sia dell’ospedale di Merate. "Rimarrà attivo il centro vaccinale dell’ospedale Manzoni", spiega Anna Maria Grossi, responsabile dell’Ufficio stampa dell’Asst di Lecco per conto dei vertici della sanità pubblica lecchese. All’hub comunale dell’Area Cazzaniga sono state inoculate quasi 38mila dosi di vaccino: mille prime dosi, più di 2mila seconde dosi, quasi 35mila terze somministrazioni di rinforzo e anche una decina di quarte dosi per i soggetti fragili. In ospedale al San Leopoldo Mandic ne sono state somministrate invece più di 16mila: 5mila prime dosi, altrettante seconde dosi e 6mila terze somministrazioni.

Nel centro dell’Area Cazzaniga sono stati vaccinati soprattutto adulti: 7.500 tra i 50 e i 59 d’età, 7mila tra i 40 e 49 e 5.500 tra i 20 e i 29. In ospedale invece si è registrato il tutto esaurito di over 12, con quasi 8mila bambini e ragazzini tra gli otto e i 12 anni vaccinati. Dal pienone di dicembre, gennaio e in parte febbraio, a marzo medici, infermieri, operatori sanitari e volontari che si sono occupati della campagna vaccinale sono rimasti quasi disoccupati: in alcuni giorni non si è presentato praticamente nessuno. La provincia di Lecco resta la più vaccinata d’Italia: 290mila lecchesi, che rappresentano l’88% delle persone da vaccinare, hanno ricevuto almeno due dosi, in 225mila, che sono il 68%, anche la terza booster. Parlasco, Premana, Cortenova, Erve, Vercurago, Merate, Dolzago e Suello sono i paesi più immunizzati, con più del 70% di cittadini che hanno ricevuto tre dosi. A Lecco invece l’87% della popolazione si è vaccinata con due dosi e il 67% anche con la terza booster. I pazienti positivi ricoverati sono una quarantina, uno solo in Terapia intensiva a Lecco. L’anno scorso i ricoverati per SarCoV2 erano 263, 18 in Rianimazione. Sul "campo di battaglia" dall’inizio dell’emergenza sono rimaste però 1.088 vittime morte per il Coronavirus e 63.340 "feriti" contagiati che sono il 20% dei lecchesi. L’unico fronte che sembra sia ancora aperto è quello per gli ucraini profughi della guerra accolti in provincia, molti dei quali devono essere vaccinati. Daniele De Salvo