La folle sequenza dello scassinatore

Dieci colpi dopo il lockdown per un bottino di migliaia di euro Prendeva di mira soprattutto le tabaccherie

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di Roberto Canali

"Quando tutto finirà ne usciremo migliori". Ricordate lo slogan delle lunghe settimane di lockdown per l’epidemia di coronavirus? Non ha funzionato per Luca Ghislanzoni di professione scassinatore con una lunghissima serie di precedenti che in pratica ha rigato dritto sospendendo la sua lucrosa attività criminale solo quando era proibito uscire. Il trentaseienne, non appena è iniziata la Fase 2 e c’è stata la possibilità di tornare a spostarsi senza il rischio di essere fermati, si è infatti rimesso in attività con più determinazione di prima riprendendo ad assaltare nottetempo gli esercizi commerciali. Anzi siccome doveva rifarsi anche dei mesi trascorsi in casa senza poter guadagnare Ghislanzoni si è rimboccato le maniche e da giugno ha messo insieme non meno di dieci colpi, quanti ne hanno contati gli uomini della polizia di Stato che da tempo lo tenevano d’occhio.

I suoi obbiettivi preferiti erano le tabaccherie dove razziava sigarette e gratta e vinci che poi rivendeva sul mercato nero. Secondo la questura di Lecco l’uomo in un paio di mesi di attività ha messo a segno colpi per 13mila euro ai quali vanno aggiunti danni agli esercizi commerciali per diverse migliaia di euro. Ad incastrarlo sono stati gli agenti della Squadra mobile al termine di una lunga e articolata indagine basata su numerose segnalazioni di testimoni che si sono imbattuti in lui o l’hanno visto all’opera dai balconi delle loro case e l immagini delle telecamere di sicurezza. Anche se Ghislanzoni da scassinatore esperto quando usciva per andare al lavoro si premurava di indossare cappellini, felpe e cappucci in modo da travisare il suo volto durante la perquisizione a casa sua gli agenti hanno trovato gli indumenti utilizzati nel corso delle sue scorribande. E così adesso il trentaseienne dovrà rimanere chiuso nella sua casa di Civate per i prossimi mesi non per colpa di un nuovo lockdown, ma per decisione della Gip del Tribunale di Lecco che su richiesta del Pubblico Ministero Angeleri ha disposto per lui gli arresti domiciliari.