Jihad, in Lombardia il primato del reclutamento: dal Lecchese l'ultimo allarme

Un 23enne espulso per terrorismo si è dato alla fuga

ANSA

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Lomagna (Lecco), 25 febbraio 2019 - Un allarme che sembra passato in secondo piano, quello dei combattenti Isis, dei lupi solitari, dopo gli attentati in Europa degli scorsi anni. Eppure, la Lombardia resta la regione con il maggior numero di soggetti sotto controllo dell’intero Paese, prima anche come fornitrice di foreign fighters. Nell’ultimo anno le inchieste dei Ros e dell’antiterrorismo hanno svelato non solo singoli immigrati indottrinati e potenzialmente pronti a “immolarsi” ma anche più complesse reti di finanziamento e supporto. L’ultimo allarme dal Lecchese, dove poco prima dell’espulsione un ventitreenne ai domiciliari, accusato di essere contiguo all’Isis, è semplicemente scomparso nel nulla.

Sarebbe dovuto essere rimpatriato in Tunisia Ghaith Abdessalem, 23enne di Lomagna, arrestato perché ritenuto vicino ai tagliagole dell’Isis, tra i quali ci sarebbe stato anche suo fratello maggiore Ghassam, reclutatore di foreign fighter del Califfato poi ammazzato ad appena 26 anni dagli stessi miliziani di Daesh. Appena due giorni prima dell’espulsione coatta, è però evaso dai domiciliari che stava scontando a casa dei suoi, a Lomagna appunto. Dove sia non si sa. Secondo gli 007 dell’antiterrorismo, che lo stanno cercando ovunque e hanno emesso un mandato di cattura internazionale, si troverebbe ancora in Europa. Il giovane era stato già espulso nel dicembre 2015 per aver postato in rete immagini del fratello più grande partito per la Siria con il kalashnikov imbracciato. Non avrebbe dovuto rimettere piede per quindici anni in Italia, salvo tornarci nell’estate del 2017, essere però individuato, fermato e di nuovo rimpatriato, ma rientrare nuovamente nel Belpaese, essere ancora bloccato e rimpatriato per la terza volta e tornare nuovamente indietro nel giro di una settimana per essere arrestato definitivamente, condannato e incarcerato.

Dopo diversi mesi in cella gli erano stati concessi i domiciliari dai genitori, in attesa di scontare la pena per poi essere rimpatriato. Quarantotto ore prima di essere imbarcato sul primo aereo per Tunisi è tuttavia sparito. «Quelli dell’Isis sono dei criminali, hanno distrutto la nostra famiglia, che Allah li maledica», commentano Alì Abdessalem, il padre di 55 anni e sua moglie Rashida di 47, arrivati a Lomagna nel 2000, che sostengono di non sapere più nulla del figlio.