Incidente fra moto e autobus, un morto e inferno di fuoco a Bellano

Perde la vita un motociclista brianzolo di 65 anni

L'autobus carbonizzato (Sandonini)

L'autobus carbonizzato (Sandonini)

Bellano (Lecco), 27 maggio 2018 - La Sp 72 a Bellano ieri pomeriggio si è trasformata in un inferno di fuoco. In seguito ad un incidente un motociclista è morto e l’autobus contro cui si è schiantato si è incendiato. La vittima è Germano Figini, 66 anni di Varedo, provincia di Monza Brianza.

Il centauro viaggiava in sella alla sua potente Suzuki ed era diretto verso Bellano, dopo essere uscito da una galleria, in un tratto di curve e contro curve, nell’affrontare una piega abbastanza impegnativa verso destra, ha perso il controllo del mezzo, scontrandosi contro un pullman turistico in quel momento senza passeggeri a bordo guidato da un autista di professione di 54 anni. Il 66enne si è infilato sotto il bus, per l’impatto la moto è come esplosa e le fiamme si sono subito propagate anche al mezzo pesante che in pochi istanti è stato completamente divorato dal rogo. L’autista è riuscito appena in tempo a scappare da quella trappola di fuoco, mentre per il motociclista non c’è stata possibilità di scampo. Sul posto sono immediatamente intervenuti in forze i volontari del Soccorso bellanese, seguiti dai volontari del Soccorso di Mandello e dai sanitari del 118. Il 54enne che era al volante dell’autobus, dopo le prime cure, è stato trasferito in ambulanza in ospedale a Lecco per alcune bruciature non gravi e per una lieve intossicazione, mentre per il motociclista non è rimasto altro che constatarne il decesso.

Sono subito accorsi anche i vigili del fuoco volontari del distaccamento di Bellano. La densa colonna di fuoco e le volute di fumo nero spigionatesi dall’incendio sono state viste a chilometri di distanza, fin dall’altra sponda del lago. I pompieri hanno dovuto indossare maschere e respiratori per riuscire ad avvicinarsi al mezzo in fiamme e spegnere il rogo prima che si propagasse ulteriormente alle vicine abitazioni, rimaste temporaneamente senza corrente perché il fuoco ha distrutto pure i cavi delle linee elettriche. «Abbiamo sentito come delle esplosioni e poi abbiamo subito notato le fiamme e soprattutto il fumo, l’aria era irrespirabile – testimoniano alcuni residenti -. Sembrava si fosse scatenato l’inferno». Per consentire le operazioni di salvataggio e di messa in sicurezza dell’area la provinciale rivierasca è stata chiusa completamente al transito, con pesanti ripercussioni alla viabilità dell’intera zona.