Brucia la discarica abusiva: chiuso il bar del mandante dell'incendio

Il prefetto ha firmato un'interdittiva antimafia contro Riccardo Manerba

Carabinieri sezione forestale in azione

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Ha incendiato un capannone stipato di 2 tonnellate di plastica, vecchi copertoni e bidoni da buttare, avvelenando l'aria della provincia pavese con valori di diossina 40 volte superiori al limiti massimi consentiti. Per questo il suo bar è stato chiuso. A ordinare la serrata del “Dream caffè” di via Montegrappa a Lecco è stato il prefetto Castrese De Rosa, che ha firmato una interdittiva antimafia contro Riccardo Minerba, 43 anni originario di Lecce, che ufficialmente risiede a Sant'Angelo Lodigiano ma di fatto ha casa a Galbiate, località Alpe. E' considerato il mandante dell'incendio che il 3 gennaio 2018 ha devastato un fabbricato industriale a Corteolona, nel Pavese, che aveva riempito di spazzatura per disfarsene e nascondere il suo traffico di rifiuti. Per quel rogo è stato condannato in primo grado a 4 anni di carcere per attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata in concorso e incendio in concorso. Nella sua lunga fedina penale inoltre sono citati furto, porto di armi, estorsione, accesso abusivo in un sistema informatico o telematico, rivelazione di segreti di ufficio e detenzione illegale di armi.

A radiografare tutti i suoi precedenti sono stati le donne e gli uomini del gruppo interforze antimafia lecchese, coordinato da un dirigente della prefettura e di cui fanno parte carabinieri, poliziotti, finanzieri e investigatori della Dia. Il bar dell'”incendiario” aperto solo a maggio è stato così subiti chiuso nel giro di qualche mese, per il rischio che diventasse una lavatrice di denaro sporco, incassato magari proprio bruciando rifiuti pericolosi come nel Pavese. “L’informazione interdittiva costituisce uno dei principali strumenti di prevenzione amministrativa nel contrasto alla criminalità organizzata”, spiega il prefetto di Lecco. Negli ultimi due anni sono già 23 le interdittive antimafia: “E’ il segnale di un importante lavoro portato avanti con determinazione a salvaguardia dell'ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra le imprese e del buon andamento dell'amministrazione pubblica”, commenta sempre il prefetto Castrese De Rosa.