In otto mesi richieste di aiuto da chi è in difficoltà sui sentieri

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Un centinaio di missioni di salvataggio in 8 mesi. Gli interventi del Soccorso alpino della stazione di Valsassina e Valvarrone aumentano, come cresce il numero delle persone assistite, degli escursionisti feriti e morti. Diminuisce la cifra di quanti vengono recuperati illesi: "Speriamo che dipenda dalle campagne di di educazione alla sicurezza in montagna di cui siamo promotori e dagli appelli che lanciamo da anni", dice il capostazione Alessandro Spada. Durante la pandemia c’è stato un aumento delle richieste di aiuto da chi frequenta la montagna impreparato, che si mettono in cammino senza attrezzatura o senza sufficienti gambe né fiato o senza conoscere il percorso, che poi si perdono, o si bloccano perché stremati dalla fatica o spaventati dalle condizioni del sentiero, o vengono sorpresi dal buio piuttosto che dal maltempo, costringendo i soccorritori a mettersi in marcia per rintracciarli, recuperarli. Da inizio anno i volontari di Valsassina–Valvarrone hanno partecipato a 96 interventi. Nel 2021 stesso periodo erano stati 68, 95 nel 2020, 81 nel 2019 e 88 nel 2018. Hanno assistito 105 persone, rispetto alle 79 del 2021, le 117 del 2020, le 81 del 2018 e le 88 del 2018. Hanno recuperato 21 illesi, meno delle 32 del 2020, delle 40 del 2020delle 29 del 2019 e delle 36 del 2018. Di contro si alza la curva dei feriti, 70, di cui 6 gravi. Nel 2021 erano stati 37 tra i quali 3 gravi, 56 nel 2020, 45 nel 2019 e 51 nel 2018. Le persone morte sono al momento 8. Nel 2021 sono state 6, 13 nel 2020, 6 nel 2019, 7 nel 2018. La stazione di Valsassina e Valvarrone con i 73 tecnici è il gruppo più numeroso forse in Italia, certamente del Soccorso alpino lombardo. D.D.S.