Leonardo, il "ritratto di Lecco" ai raggi X: alla Gilardoni si svelano i segreti

È stato sottoposto ad analisi tomografiche e radioscopiche. Porta la firma di Salaì. alias Gian Giacomo Caprotti, allievo del genio vinciano

Il disegno, che appartiene a una coppia di Pasturo, riporta la data del 1511

Il disegno, che appartiene a una coppia di Pasturo, riporta la data del 1511

Mandello del Lario (Lecco)  - Il ritratto che qualcuno attribuisce a da Vinci ai raggi X. Alla Gilardoni il "Ritratto di Lecco" è stato sottoposto ad analisi tomografiche e radioscopiche a microfuoco con tecnica a multienergia utilizzando i macchinari prodotti negli stabilimenti della Spa dei raggi X e degli ultrasuoni.

Secondo alcuni il Ritratto di Lecco sarebbe stato disegnato dal Genio vinciano o da qualcuno a lui vicino e raffigurerebbe proprio Leonardo stesso. Il disegno a sanguigna appartiene a Silvia Gallo e Massimo Mazzoleni, marito e moglie di Pasturo. Sono stati loro a rivolgersi al direttore generale della Gilardoni Davide Baratto per analizzarlo con i sofisticati impianti: è la prima volta in assoluto al mondo che si utilizza una tecnica simile su un’opera d’arte. Al check up, che potrebbe rivelare particolari inediti e contribuire ad attribuire una paternità certa al disegno, ha assistito lo storico dell’arte Rolando Bellini.

"Siamo grati per essere stati scelti e averci dato l’opportunità di eseguire delle analisi", commentano dalla Gilardoni. Nonostante il dibattito tra i critici, la soluzione del presunto mistero sul Ritratto di Leonardo potrebbe essere impressa sul disegno stesso, che riporta la data del 1511 e la copia della firma di tale Salaì, alias Gian Giacomo Caprotti, allievo di Leonardo.