Il lungolago intitolato a Pischedda "Ricordiamo chi ci protegge"

Una zona riqualificata dedicata al poliziotto morto inseguendo un ladro

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COLICO

"Non è morto invano, perché la legalità è tutto". A non morire invano, anzi a morire per la legalità che è tutto, è stato nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2017 il poliziotto della Stradale di Bellano Francesco Pischedda, precipitato da un cavalcavia della Statale 36 a Piona di Colico per inseguire un ladro. Aveva appena 28 anni.

Lo ha spiegato ieri la signora Diana, mamma di Pischi - come lo chiamavano amici e colleghi - rivolgendosi agli alunni che hanno partecipato all’intitolazione del nuovo lungolago di Colico a suo figlio.

Avevano tutti il cappellino della Polizia in testa e in mano cartelloni per omaggiare quanti sono morti per compiere il loro dovere, proprio come l’assistente della Polstrada medaglia al valore civile, che, quando era piccolo come loro, sognava già di diventare un poliziotto come suo papà Giovanni.

Alla cerimonia ha partecipato il capo della Polizia di Stato in persona di Lamberto Giannini.

"Non scordate mai il sacrificio di chi ci protegge", le sue parole rivolgendosi ai tanti giovani presenti.

Accanto a lui il questore di Lecco Ottavio Aragona, i dirigenti dei vari reparti e servizi della questura, soprattutto i colleghi di Francesco. Sono stati loro a chiedere al sindaco di Colico, Monica Gilardi, di dedicare un luogo pubblico al collega e amico che non c’è più per ricordarlo per sempre e lei ha subito esaudito il loro desiderio. "Questo è un bel posto, che abbiamo riqualificato e restituito a tutti, da qui passano molti govani – ha spiegato -. Chiunque passa da qui e vede la targa con il nome di Francesco si interrogherà su chi è stato, sulla sua determinazione, la sua professionalità, il suo senso del dovere".

D.D.S.