di Daniele De Salvo Il primo parco in Lombardia e probabilmente in Italia ufficialmente certificato a emissioni zero. È il Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Gli oltre 2mila nuovi alberi nuovi piantati per riforestare parte dei 2.500 ettari del “Giardino dei milanesi“, si sono mangiate quasi mille tonnellate di gas serra, che sono di più di quelli che sono stati prodotti per illuminare, riscaldare e alimentare le sedi e le auto di servizio dell’ente pubblico. La quantità di anidride carbonica eliminata aumenta di mese in mese, di pari passo con la grandezza delle piante che producono così sempre più ossigeno. Oltre ai ipotizzare interventi per ridurre l’inquinamento prodotto, trasformando gli edifici dismessi che si trovano all’interno dell’area protetta in parchi solari o centrali di energie rinnovabili, parte delle “quote carbon neutral“ eccedenti verranno vendute a chilometro zero a imprenditori della zona che devono pareggiare il bilancio ambientale delle proprie attività o intendono sostenere il Parco. "Siamo il primo Parco lombardo, forse nazionale, che ha ottenuto la certificazione di emissioni zero di Co2 compensate – spiega il presidente Marco Molgora -. Siamo riusciti non solo a compensare le nostre emissioni di Co2 ma ad abbatterne circa 60 tonnellate in più". Solo nel 2021 con il consumo di elettricità l’ente Parco ha generato quasi 4 tonnellate di anidride carbonica, 13 con il gas naturale, 50 quintali con il gasolio e tre tonnellate con la benzina, per un totale di 20 tonnellate e mezzo di gas serra, interamente compensate dall’ossigeno prodotto dai nuovi alberi piantati nel corso del tempo. Dal 1990 in poi complessivamente sono state invece prodotte 867 tonnellate di Co2, interamente “divorate“ delle 930 assorbite dalle nuove piante. A fare i conti per ottenere la certificazione di “Zero emission“ è stato Renato Ornaghi della Energy saving di ...
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