Airuno, i ricoveri del Nespolo aumentano: ma gli incassi per le cure no

Buco di bilancio all’hospice. Se la struttura resta aperta. è grazie ai volontari . e alla generosità

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I ricoveri aumentano, gli incassi per gestire la struttura e curare i malati no. Se l’hospice Il Nespolo continua a restare aperto e i pazienti oncologici e il loro familiari dispongono di un luogo di sollievo nei momenti più difficili è solo grazie ai volontari della Fabio Sassi che lo gestiscono e alla generosità dei benefattori che integrano quanto arriva dalla Regione per garantire un servizio pubblico indispensabile. Nel 2010 nella clinica di Airuno sono state ricoverate 252 persone rispetto alle 231 del 2018. I giorni di degenza media sono però diminuiti dai 19 calcolati nel 2016 a 14. Agli 11 infermieri, 8 oss, 3 medici, una psicologa, due segretarie, un direttore amministrativo ed un direttore sanitario si sono affiancati 60 volontari per l’assistenza e 47 dedicati all’accoglienza che hanno regalato complessivamente 12mila ore complessive del proprio tempo, pari a 500 giornate complessive. Le spese totali dell’anno scorso ammontano a poco meno di 1 milione e mezzo di euro, compresi i 50mila imprevisti per i dispositivi di protezione e i 6mila per la sanificazione, a fronte di nemmeno 900mila euro di entrate. Il disavanzo è stato in parte compensato dai soldi recuperati con le attività organizzate dai volontari della Fabio Sassi e in parte con donazioni, gli incassi del 5x100 e due lasciti. A presentare le cifre del bilancio della onlus è stato durante l’assemblea dei soci il presidente uscente Albino Caravaglia, in carica dal 2016, che ha ricordato sia Patrizia Piolatto, sia Sergio Perego, decano dei giornalisti lecchese e storico collaboratore de Il Giorno, ed ha ceduto il testimone a Daniele Lorenzet. Il nuovo Cda dell’associazione è inoltre composto da Manuela Arrigoni, Lorenza Bonanomi, Laura Citterio, Graziano Costa, Piera Fiecchi, Giorgio Maternini, lo stesso Garavaglia, Maurizio Todeschini e Souheir Elidrissi. D.D.S.