Haiti, è stato un agguato: così è morta suor Luisa

Freddata con tre colpi di pistola per strada, si sospetta un’imboscata. Dall’auto della donna uccisa a Port-au-Prince non è sparito nulla

Suor Luisa Dell’Orto

Suor Luisa Dell’Orto

Lomagna (Lecco) - Non l’hanno uccisa per rapinarla. Tutti a Port-au-Prince conoscevano suor Luisa Dell’Orto, che ieri avrebbe compiuto 65 anni, la piccola sorella del Vangelo originaria di Lomagna che sabato mattina è stata freddata con tre colpi di pistola tra le strade della capitale e tutti sapevano che non era ricca né portava con sé soldi. Dalla sua auto inoltre risulta non sia sparito nulla.

Il sospetto delle sue consorelle e dei collaboratori con cui gestiva il centro Kay Chal per aiutare i bambini di strada e garantire loro un’istruzione è che sia finita in un’imboscata. Perché qualcuno abbia voluto eliminarla e chi le abbia teso l’eventuale agguato al momento non si sa: forse è stata ammazzata proprio perché si occupava dei più giovani, impedendo che venissero reclutati dai criminali della zona. Lei era consapevole di operare in una situazione pericolosa e di essere potenzialmente esposta. "Era cosciente che le sarebbe potuto capitare qualcosa di brutto – conferma Maria Adele, una delle due sorella -. Aveva però deciso di restare e continuare a dare la sua testimonianza". "Come il chicco di grano che muore per dare frutto, così il sacrificio di suor Luisa Dell’Orto, che rappresenta una testimonianza di dono totale di sé, possa contribuire a un futuro di giustizia e di pace per Haiti e per il mondo intero", commenta il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.

Anche in seguito all’omicidio della religiosa brianzola, migliaia di haitiani sono scesi in piazza per manifestare contro il primo ministro Ariel Henry, accusato di non garantire sicurezza nel Paese e chiedendo il ritorno al potere dell’ex presidente ean Bertrand Aristide, deposto nel 2004 in seguito ad un colpo di stato. Intanto ieri sera a Lomagna, l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini ha presieduto un momento di preghiera con il rosario: "La sua morte ci lascia straziati e sconcertati – le sue parole -. Diventa rivelazione del bene che ha compiuto e della vita santa che ha vissuto". "Suor Luisa – sostiene Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – era l’incarnazione autentica di quelle donne che percorrono le strade più pericolose del mondo e abitano le case più indifese ma non vanno a cercare pericoli, bensì vanno per diventare preghiera, offerta, amicizia, seme che muore per portare frutto e annunciare il Vangelo. Una donna giusta, coraggiosa, lucida, determinata, concreta".