Ha visto l'alba ed è precipitato La telefonata a casa: "Ora scendo"

L’incidente è avvenuto lunedì sera, il corpo dell’escursionista è stato individuato ieri alla base del canale Ovest

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"Scendo, torno a casa", ha avvisato la mamma nell’ultima telefonata. Invece, dopo aver trascorso la notte in tenda sul “tetto della provincia di Lecco“ in cima al Legnone che è la vetta più alta del territorio con i suoi 2.609 metri, Alessandro Bisi a casa non è ancora tornato, nemmeno da morto. Il corpo senza vita del ragazzo di 21 anni giace in fondo ad un dirupo alla base del canale Ovest dove ieri intorno a mezzogiorno, al termine di un pomeriggio, una notte e una mattinata di ricerche a oltranza, i soccorritori lo hanno individuato, senza tuttavia riuscire a recuperarlo. A causa delle condizioni meteo estreme hanno potuto solo ricomporre il feretro in un sacco a pelo assicurato alla parete. "Le raffiche di vento erano troppo forti per avvicinarci in elicottero e utilizzare il verricello - spiega esausto dopo quasi 24 interminabili ore consecutive di intervento Alessandro Spada, capo stazione della stazione di Valsassina e Valvarrone della XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino -. Anche procedere via terra sarebbe stato troppo pericoloso".

Lui e gli altri soccorritori proveranno a terminare la missione quest’oggi per riaccompagnare finalmente a casa Alessandro, sebbene da morto. Il giovane di Saronno, un esperto di escursioni non uno sprovveduto, era salito in cima al Legnone lunedì pomeriggio per godersi il tramonto per poi rimettersi in marcia in discesa subito all’alba di martedì. Ha però percorso solo pochi passi prima di precipitare nel baratro. "In base a una prima ricostruzione dell’accaduto, il giovane è precipitato dall’alto, probabilmente dalla cima", riferiscono dal Soccorso alpino. Una volta scattato l’allarme l’altro pomeriggio per il suo mancato rientro e il telefonino che risultava muto, sono stati mobilitati tutti gli uomini e i mezzi disponibili per trovarlo: si sono messi immediatamente in marcia i tecnici del Soccorso alpino, i vigili del fuoco del Saf e del Tas per la Topografia applicata al soccorso per mappare l’aera, i pompieri volontari di Bellano, i militari del Sagf che è il Soccorso alpino della Guardia di finanza. Sono stati impiegati i droni, è stato utilizzato il sistema Dedalo in dotazione ai soccorritori del 115 che consente di intercettare e localizzare il segnale di un cellulare anche senza campo, quando il maltempo ha concesso una breve tregua sono decollati da Malpensa i Draghi lombardi per una perlustrazione aerea e per trasportare in quota i rinforzi.

L’imponente dispiegamento ha consentito almeno di individuare il corpo di Alessandro, purtroppo non ancora di riportarlo a casa, dove probabilmente tornerà oggi, anche se da morto.