Giovani sempre più poveri: sotto i vent’anni guadagnano meno di 9mila euro all’anno

I dati delle dichiarazioni presentate ai caaf Cgil nelle 54 sedi provinciali

Migration

Giovanissimi sempre più squattrinati in provincia di Lecco. Gli under 20 che lavorano o hanno una fonte di reddito da dichiarare, guadagnano nemmeno 9mila euro all’anno. Sono quasi 2mila in meno di quanto mediamente riuscivano a portare a casa nel 2019 e nel 2020. A dare i numeri di una generazione sempre più povera sono i sindacalisti e i delegati dei caaf Cgil, i centro autorizzati di assistenza fiscale, che nel 2022 si sono occupati di quasi 25mila dei 110mila 730 presentati nel Lecchese.

Tra i 20 e i 30 anni invece la dichiarazione fiscale si aggira sui 17mila euro, sui 22mila tra i 31 e i 40, mentre cinquanta e sessantenni sono i più “ricchi“, con dichiarazioni di oltre 26mila euro, mentre gli over 80 campano con 19mila euro, che scendono a 16.500 per gli ultranovantenni. "Per avere un salario dignitoso, sufficiente a costruirsi un futuro, bisogna aspettare di aver compiuto almeno 30 anni", l’amara considerazione di Massimo Cannella (nella foto), direttore del caaf provinciale.

Solo 350 utenti dei caaf Cgil hanno stipulato un mutuo per l’acquisto della prima casa, meno che in passato, mentre hanno beneficiato di ecobonus e agevolazioni per la ristrutturazione più di 12mila “clienti“ dei 54 caaf provinciali. Non va meglio agli anziani che hanno bisogno di assistenza in casa di riposo: l’attesa media è di 118 giorni, cioè 4 mesi, e la retta minima giornaliera è di 68,5 euro fino a un massimo di 76. La maggior parte dei contribuenti che si sono rivolti agli sportelli della Cgil hanno devoluto l’8 per mille alla Chiesa cattolica, poi allo Stato e a seguire ai Valdesi. Il 5 per mille è stato destinato ad associazioni di volontariato e enti di ricerca scientifica e sanitari. I più, però, non hanno scelto nulla. D.D.S.