Poliziotto morto, ricordo dei colleghi: "Ciao Pischè, ci mancherà la tua cresta ribelle"

Il ricordo dei colleghi della stradale al funerale di Francesco Pischedda: "Ora veglia su di noi"

Nuova Olonio, il funerale del poliziotto Francesco Pischedda

Nuova Olonio, il funerale del poliziotto Francesco Pischedda

Lecco, 4 febbraio 2017 - Francesco Pischedda tornerà oggi in Sardegna. Dopo i funerali celebrati ieri pomeriggio nella chiesa di Dubino, il paese in Valtellina dove l’agente viveva, l’ultimo viaggio verso l’isola della sua famiglia. Francesco nelle prime ore di oggi verrà cremato non prima di aver donato le cornee, secondo la volontà espressa dai familiari. Poi mamma, papà e la sorella lo porteranno nell’Oristano. Lì Francesco non ci era nato ma le radici della sua famiglia erano laggiù, nell’isola dove amava sempre ritornare quando aveva qualche giorno libero. Specie d’estate perché il mare della Sardegna, come amava raccontare agli amici, non ha eguali. Quegli stessi colleghi distrutti dal dolore ai funerali: «Saresti potuto restare in auto, ma non hai voluto rimanere inerte. Ricordiamo una cosa simpatica di te, la tua cresta ribelle e la tua calligrafia illeggibile che ci ha fatto diventare matti – lo raccontano con affetto i colleghi –. Ora “Pischè vai lassù e veglia da lassù su di noi”. Ciao Francesco, ciao angelo blu».

Francesco in polizia ci era entrato nel 2009, seguendo le orme di papà anche se a Lecco era entrato in servizio un anno più tardi. Subito un ragazzo esuberante» come i suoi muscoli che allenava in palestra, la sua grande passione dopo la divisa. Era fidanzato con Anna, ragazza valtellinese che aveva conosciuto da qualche tempo e dalla quale, nove mesi fa, fa aveva avuto una bambina. Lei il suo papà non lo rivedrà più, le rimarranno solo le fotografie di quel ragazzone sorridente con un fisico scolpito e i Ray-ban da duro. Ci penseranno la mamma, i nonni e gli amici di papà poi a raccontargli di quel poliziotto coraggioso, morto una sera di pioggia mentre faceva il suo mestiere insieme ad altri suoi colleghi. Sarà una bimba orgogliosa di quel papà ma non basterà a cancellare una ferita che farà male per sempre.