Fidanzato condannato a otto anni per maltrattamenti e violenze

Cristofer Gilardoni Sutil per due anni ha trasformato in un inferno la convivenza con la giovane compagna

Migration

La testa immersa a forza nel lago minacciandola di farla annegare, i tentativi di strangolamento, pesi da allenamento scagliati conto di lei, e la candeggina gettata addosso. Minacce di botte anche in pubblico, violenze sessuali ripetute, all’interno di una relazione proseguita per oltre due anni. Condotte per le quali Cristofer Gilardoni Sutil, 32 anni di Como, è stato condannato a 8 anni di reclusione per maltrattamenti continuati e violenza sessuale. I fatti risalgono al periodo tra 2016 e 2018, quando viveva in Valle Intelvi e aveva avuto una relazione con una donna di alcuni anni più giovane di lui, che ancora viveva con la famiglia, e che più volte è stata testimone di ciò che accadeva alla ragazza.

Le accuse riassumevano un rapporto tra i due connotato da violenze continue, ma allo stesso tempo da una incapacità, da parte della donna, di allontanarsi. Non solo insulti e denigrazioni, a anche violenze fisiche, come appunto la candeggina gettata addosso, i tentativi di soffocamento, immergendole la testa nell’acqua o stringendole la gola, dicendole che "per ammazzare una persona bastano 20 secondi".

Un altro momento drammatico era avvenuto a Malpensa a dicembre 2016, quando i due erano in procinto di partire per la Spagna, contro il volere di lei, che aveva chiesto aiuto alle forze di polizia dell’aeroporto, grazie alle quali era riuscita a rimanere in Italia con i genitori. In un’altra occasione, contestata nel capo di imputazione, l’avrebbe legata al letto, picchiata e lasciata in quella condizione per oltre un’ora. Le accuse riportavano anche episodi di abuso sessuale, commessi anche mettendo narcotici nel vino a insaputa di lei, o sostanze stupefacenti per stordirla. L’uomo ha deciso di andare a processo davanti al Tribunale Collegiale di Como, che ora lo ha condannato a otto anni di reclusione.

Pa.Pi.