Droni "bagnino" in Alto Lario: "Così il lago sarà più sicuro"

I salvagenti radiocomandati arrivano in Italia dopo l’esperienza nel mare dell’Australia

I droni non saranno i sostituti, ma casomai gli aiutanti del caro vecchio bagnino

I droni non saranno i sostituti, ma casomai gli aiutanti del caro vecchio bagnino

Colico (Lecco) - Non saranno i sostituti, ma casomai gli aiutanti del caro vecchio bagnino i droni di salvataggio che si stanno sperimentando sul lago di Como. L’esempio arriva dall’Australia dove i droni vengono impiegati già da tempo per salvare i bagnanti nei guai, ma in quel caso si tratta di apparecchi in grado di decollare dalla spiaggia e raggiungere in volo i malcapitati ai quali fanno cadere dall’alto dei salvagenti.

Gli apparecchi che si stanno sperimentando sul Lario sono ben diversi, si tratta infatti di salvagenti radiocomandati che possono essere lanciati sia da riva, sia da un’imbarcazione, e sono in grado di navigare grazie ai propulsori di cui sono dotati fino a raggiungere, in breve tempo, il bagnante in difficoltà. La sperimentazione era iniziata già l’estate scorsa grazie ai volontari della Croce Rossa di Colico che adesso hanno a disposizione due prototipi che verranno impiegati a Piona e per monitorare la spiaggia dell’Ontano, uno dei luoghi più amati dai bagnanti che soprattutto durante i week-end estivi abbandonano la città in cerca di un po’ di refrigerio sul lago. I primi test si sono rivelati molto positivi e domenica i due bagnini-robot faranno il loro debutto sul lungolago di Lecco, di fronte a piazza Cermenati, per una serie di dimostrazioni che serviranno anche a raccogliere i fondi per la Croce Rossa.

Facili da manovrare con un radiocomando e anche attraverso il telefonino i droni di salvataggio potrebbero essere l’evoluzione 2.0 della sicurezza sul Lario dove ogni anno, nonostante l’impegno di decine di volontari, continuano a verificarsi diversi incidenti alcuni dei quali mortali. Uno strumento in più da inserire tra quelli messi in campo dall’Autorità di Bacino che ogni anno, in collaborazione con le province di Como e di Lecco vara in progetto Lario sicuro che mobilita anche Comuni, forze dell’ordine e naturalmente le associazioni di volontari che fino a settembre presidiano, soprattutto durante il fine settimana, oltre 140 chilometri di sponde.