Dopo 11 mesi in bilico finalmente salva la Teva-Sicor

Da Tel Aviv è giunta la notizia che la proprietà ha deciso di non chiudere l’azienda. Una vittoria per i 70 operai

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Undici mesi di passione, che valgono un’intera vita professionale. Sono quelli affrontati dai 70 lavoratori dell’ex Chimica di Bulciago che in tutto questo tempo hanno tenuto duro, sono rimasti lì, hanno lottato e trattato per tenersi il loro posto nella loro fabbrica e hanno vinto, come novelli Davide contro Golia. Nonostante l’annuncio perentorio del 16 febbraio scorso della serrata irrevocabile dello stabilimento della “Teva – Sicor“ a ridosso della Briantea Como – Lecco, una decisione presa a 4mila chilometri di distanza dai vertici del colosso farmaceutico israeliano nel quartier generale a poca distanza di Tel Aviv. Non solo lo storico polo produttivo brianzolo non chiuderà più, ma i 70 irriducibili che non hanno scelto o trovato altre soluzioni rispetto ai 109 dipendenti iniziali continueranno a lavorare lì.

"Sono stati 11 mesi di passione sì, do paura, rabbia, attesa, lotta, partecipazione, costruzione di un’alternativa – confidano a nome di tutti i colleghi i rappresentanti della Rsu con il segretario generale di Filctem Cgil Lecco Nicola Cesana e Celeste Sacchi di Uiltec Uil del Lario, le organizzazione sindacali di categoria -.

Ora, dopo questi 11 mesi, la soluzione che abbiamo cercato e per la quale abbiamo lavorato con determinazione lungo tutto questo periodo, è stata raggiunta". A salvare impianto e occupazione sono sono stati i proprietari di Famma Group di Chignolo d’Isola che venerdì hanno ufficializzato l’acquisizione dell’Chimica bulciaghese. In mezzo appunto 11 mesi di sgomento , sciopero, stato di agitazione, presidio permanente e la parola d’ordine: “#LasciateciLeChiavi“, uno slogan e insieme l’obiettivo dichiarato trovare un compratore dare continuità al sito per salvaguardare le persone che li lavoravano, le conoscenze, le competenze, l’economia di un paese di provincia.

"Grazie anche al lavoro dei manager del team italiano che hanno gestito in modo eccellente i vari step di cessione del sito, la Chimica di Bulciago può continuare e quei lavoratori che ci hanno creduto fino alla fine, possono finalmente riprendere il lavoro interrotto là dove lo avevano lasciato e continuare a contribuire alla crescita del nostro territorio", commentano i sindacalisti che ieri, dopo tanti mesi di lotta, hanno festeggiato con i lavoratori la notizia della salvezza dell’azienda.

D.D.S.