La Provincia di Lecco è rosa ma le donne guadagnano meno

A Villa Locatelli "non ci sono comunque discriminazioni"

Le dipendenti dell’amministrazione provinciale rappresentano il 53,16% dell’organico

Le dipendenti dell’amministrazione provinciale rappresentano il 53,16% dell’organico

Lecco, 11 aprile 2021 -  Sono di più e sono più istruite e preparate, ma comandano e soprattutto guadagnano di meno. Sono le donne che lavorano in Provincia a Lecco. È quanto emerge dalla relazione stilata dai componenti del Comitato unico di garanzia per promuovere le pari opportunità a Villa Locatelli. Le dipendenti dell’amministrazione provinciale rappresentano il 53,16% dell’organico e, come i colleghi uomini, hanno in media tra i 41 e i 60 anni di età. Le laureate sono più del doppio dei maschi: 35 contro 17. Anche le 41 diplomate sono più dei 34 diplomati, inoltre partecipano a più corsi di aggiornamento e formazione. Eppure nelle posizioni di vertice si contano 3 dirigenti uomini e 2 dirigenti donne, anzi si contavano fino a settimana scorsa, perché nel frattempo lo squilibrio è aumentano ulteriormente: con l’improvvisa sostituzione dell’ormai ex comandante della Polizia provinciale Raffaella Forni i dirigenti sono saliti a 4 ed in servizio è rimasta solo una dirigente. «Anche nelle posizioni di responsabilità remunerate non dirigenziali emerge una leggera diversità di genere", si legge nella relazione in cui si riferisce di 17 uomini e 14 donne, numericamente tre in meno, ma percentualmente il 18% in meno. "Per quanto riguarda le misure di conciliazione si evidenzia un importante squilibrio di genere – prosegue il report -. Il part-time viene utilizzato per l’89,30% da lavoratrici, il lavoro agile per il 70,4% da lavoratrici. Anche il personale che usufruisce di orari flessibili è di prevalenza femminile: il 61,50% è utilizzato da donne. La forma di flessibilità maggiormente utilizzata dalle donne è il part-time orizzontale ed in particolare il part-time con orario ridotto a 30 ore settimanali". I lavoratori invece utilizzano maggiormente il part-time verticale al 50%. Tradotto: le donne della Provincia di Lecco non solo ricoprono meno ruoli apicali per i quali è previsto un compenso più alto, ma lavorano anche a orario ridotti con uno stipendio quindi più basso. "Il Comitato unico di garanzia non rileva situazioni di discriminazione", si conclude tuttavia la relazione.