Dolzago, il don "anti-Lega" sul suo blog: "Salvini mi ha querelato"

L'europarlamentare e segretario federale della Lega non avrebbe gradito alcuni scritti postati dal curato sul proprio sito internet e sulla propria pagina Facebook di DANIELE DE SALVO

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Dolzago, 18 aprile 2016 – Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha querelato per diffamazione il «prete anti-Lega». A renderlo noto è lo stesso querelato, don Giorgio De Capitani, nel giorno esatto del suo 78esimo compleanno, sacerdote residente a Dolzago, ex parroco di Monte di Rovagnate.

Dalle colonne del suo blog il reverendo racconta che a metà marzo un carabiniere della stazione di Brivio gli ha notificato l'avviso di conclusione di attività indagini «in ordine all'ipotesi di reato p. e p. dagli artt. 81 cpv, 595 co. 3 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, offendeva la reputazione di Salvini Matteo, quale Segretario Nazionale e legale rappresentante di “Lega nord per l’indipendenza della Padania”, commettendo i seguenti fatti… ». Delle indagini si è occupato il pm incaricato del caso, il sostituto procuratore di Lecco Paolo Del Grosso

L'europarlamentare e segretario federale della Lega nord non avrebbe gradito alcuni scritti postati dal curato sul proprio sito internet e sulla propria pagina Facebook a chiosa di alcuni articoli pubblicati nel 2015 su alcuni giornali e riviste nazionali. Nei commenti il religioso ha definito l'esponente istituzionale con parole volgari ed epiteti, come «sciacallo», «topo», «morto di fame» e «assenteista», solo per citare le frasi riferibili. Nonostante il rischio di finire sul banco degli imputati il veemente don non pare molto preoccupato, anzi. «In fondo, la querela di Salvini fa più onore alla mia libertà interiore». E aggiunge: «La querela – sia ben chiaro! – non potrà mai a chiudermi la bocca, anche se sarò costretto a eliminare qualche parola di troppo dal mio vocabolario... Lo prometto: sfiancherò “senza se e senza ma” il personaggio politico Salvini fino a metterlo k.o. Salvini mi teme forse per questo, ed è per questo che non temo Salvini».

Tra l'altro risulta già a processo per un analogo procedimento promosso da una giornalista della Rai. Non è inoltre la prima volta che si scontra con personaggi noti, come ad esempio l'ex guardasigilli Roberto Castelli, il medico di fiducia di Silvio Berlusconi Alberto Zangrillo, Berlusconi stesso, piuttosto che con i vertici ecclesiastici, tra cui anche il cardinale di Milano Angelo Scola, che nel 2013 lo aveva rimosso dall'incarico.