Dolzago, l’incubo di Luca adesso è finito: il padre lo riporta a casa dalla Cina

Lecco, il bimbo di 8 anni era stato costretto a seguire la madre

Luigi Aglioni con il figlio Luca

Luigi Aglioni con il figlio Luca

Dolzago (Lecco), 13 gennaio 2020 - La festa è già stata fissata: si terrà tra una settimana in un ristorante di Santa Maria Hoè, dove parenti e amici ma anche le autorità (questore, parlamentari e funzionari della Farnesina) si ritroveranno per salutare Luca, il bimbo di 8 anni tornato finalmente a riabbracciare il suo papà.

"La forza me l’ha data lui, anzi, il dolore della sua assenza", ci racconta Luigi Aglioni, l’imprenditore brianzolo che dopo una battaglia di mesi è riuscito a riportare a casa il figlio che la moglie si era portato via con sé in Cina, la scorsa estate, mentre il marito era negli Usa per lavoro. "Mi disse che aveva nostalgia del suo paese d’origine e voleva prendersi una vacanza, salvo poi sparire". Qualche giorno dopo Aglioni riceve infatti questo messaggio: "Sono in Cina, dimenticati di tuo figlio". Una coltellata che lo fa sprofondare nell’angoscia. Prima denuncia la moglie per sottrazione di minore e poi decide di mettersi sulle sue tracce. «La svolta – ricorda l’uomo – arriva quando una sera, in un momento di assenza della madre, Luca mi ha chiamato attraverso il canale we-chat e così sono riuscito a risalire a dove si trovava, a Qingdao, nella provincia dello Shandong". Siamo a ottobre ma un mese dopo Aglioni riceve una mail nella quale "il console mi dice che hanno fatto tutto il possibile ma la signora non vuole collaborare". A quel punto Aglioni comincia a fare pressione ai vertici della Farnesina che a fine novembre riesce e fissare un incontro in ambasciata a Pechino tra lui e la moglie. "Durante l’incontro il console ha chiesto diverse volte a Luca cosa voleva fare, e lui ha sempre espresso la volontà di tornare in Italia e alla sua vita, anche perché il cinese non lo sa e viveva recluso".

A quel punto la moglie accetta di restituire il figlio, a patto che Aglioni ritiri la denuncia. Sembra fatta, ma nasce un problema perché la signora aveva già iniziato il processo di naturalizzazione del figlio per farlo diventare cinese. "Così il 5 dicembre sono rientrato in Italia per recuperare altri documenti, con i quali sono ritornato il 17 dicembre in Cina, dove nel frattempo mia moglie però non aveva preparato nulla. Speravo di festeggiare Natale a casa e invece ho dovuto affrontare anche la burocrazia cinese. Il nullaosta all’espatrio di Luca è arrivato il 4 gennaio scorso, l’8 gennaio siamo finalmente atterrati a Malpensa". Ora è solo tempo di festeggiare.