Malgrate, muore nella solitudine. E lascia un patrimonio in beneficenza

Mario Amandini non aveva né parenti, né amicizie in paese. Nel suo testamento c’erano donazioni a una serie di enti

Una donazione è andata anche all’Operazione Mato Grosso di Galbiate

Una donazione è andata anche all’Operazione Mato Grosso di Galbiate

Non c’è nemmeno una tomba a ricordarlo, perché ha voluto essere cremato e poi che le sue ceneri venissero disperse al vento. "Nessun funerale, cremazione e le ceneri ovunque tranne che in un cimitero", ha espressamente indicato nel suo testamento. Di lui resterà però il gran bene che ha compiuto, in silenzio, senza clamore, anche dopo la sua scomparsa in favore delle associazioni del territorio.

Nello stesso testamento in cui ha espresso la volontà di non essere neppure salutato per l’ultima volta e che le sue ceneri finissero disperse, ha infatti disposto che praticamente ogni suo bene andasse donato in beneficenza. A destinare per intero l’eredità di quasi mezzo milione di euro in contanti più altrettanti in immobili a volontari e operatori di associazioni, cooperative ed enti sociali, culturali e sanitari è stato Mario Amandini, scomparso lo scorso maggio a Malgrate all’età di 76 anni, di cui nei giorni scorsi è stato aperto il testamento depositato in cancelleria in tribunale a Lecco. Con la lettura delle sue ultime volontà è emersa tutta la sua generosità. Il 76enne non aveva nessun parente, viveva solo, in pochi lo conoscevano a Malgrate e non risultano discendenti diretti. Ha così scelto di donare 170mila euro per finanziare borse di studio per giovani oncologi che lavorano all’ospedale di Lecco, 70mila euro agli Amici di Adwa di Cento nel Ferrarese che si occupano di adozioni a distanza, 40mila ai volontari dell’Associazione italiana leucemia di Paderno d’Adda, altrettanti ai cooperanti internazionali del Cesvi, 30mila per i soci della Fondazione Pietro e Lucille Corti di Milano che seguono progetti di sviluppo in Uganda, 20mila alla coop Due Mani di lecco, sempre 20mila all’Operazione Mato Grosso di Galbiate e 10mila per il Fai.

L’appartamento dove abitava a Malgrate lo ha invece lasciato ai volontari dell’associazione Mani Tese di Galbiate mentre un’intera palazzina nel quartiere di Belledo a Lecco l’ha regalata all’Airc. L’unica persona fisica a beneficiare della sua eredità è stato un uomo: poco prima di andarsene Mario, che probabilmente sentiva di essere ormai giunto alla fine del suo viaggio terreno, ha aggiunto a mano in calce alle sue ultime disposizioni una postilla per riservare 50mila euro a un conoscenze, tra i pochi probabilmente che gli sono rimasti vicino.