Lecco, cresce il virus in corsia: rimandati gli interventi

Una ventina di contagiati anche tra gli operatori sanitari. In provincia sono stati riscontrati 131 nuovi casi, mai così tanti in 24 ore

La nuova tensostruttura fuori dalla hall del Manzoni

La nuova tensostruttura fuori dalla hall del Manzoni

Lecco, La pandemia è tornata a galoppare ovunque. Nelle corsie degli ospedali i pazienti ricoverati per Covid-19 aumentano e si cominciano a registrano poco meno di una ventina di contagiati anche tra gli operatori sanitari: tutti gli interventi chirurgici ritenuti non urgenti sono stati sospesi sia all’ospedale di Lecco sia al San Leopoldo Mandic di Merate, lo stesso vale per i ricoveri programmati differibili e presto altri posti letto potrebbero essere destinati esclusivamente a degenti malati di coronavirsu. Nelle case di riposo la situazione pare sotto controllo sebbene alla rsa Borsieri del capoluogo metà dei 60 ospiti risultano infetti. Nelle scuole sono state chiuse sezioni sia alle elementari sia alle medie, segno che il virus dilaga pure tra i giovanissimi. Ieri in provincia sono stati riscontrati 131 nuovi casi, mai così tanti nel giro di 24 ore. La conta dall’inizio dell’emergenza sanitaria è arrivata a 3.953 positivi, pari ad una incidenza dell’1,2% della popolazione.

A Lecco città si è arrivati a quota 610, a Merate a 274, a Calolziocorte a 192, 177 a Casatenovo, 163 a Galbiate, 124 a Olgiate Molgora, 118 a Valmadrera, 116 a Oggiono, 77 a Brivio e 75 a Olginate. A Perledo invece i positivi, sempre dallo scorso febbraio, sono saliti a 50: sono il 5,47% dei residenti, la seconda percentuale più alta in Lombardia. Si contano purtroppo anche morti. "Continuano ad aumentare sia i casi positivi, sia i sottoposti a sorveglianza attiva – conferma Massimo Merate, sindaco di Merate dove le vittime di Covid sono in tutto 28 -. Registriamo anche un nuovo decesso di un residente, ai cui familiari porgo sentite condoglianze". In tutta la provincia di Lecco i numeri dei decessi accertati per coronavirus sembrano cifre da bollettino di guerra con 479 morti. Pure nei paesi più piccoli l’allerta è massima. "Solo prestando attenzione a noi stessi e rispettando le disposizioni di sicurezza potremo arginare la diffusione del virus", avverte Giovanni Arrigoni Battaia primo cittadino di Barzio.