Costa Masnaga, nubi nere sulla nuova moschea

Il progetto presentato non convince la Regione

Fedeli in preghiera

Fedeli in preghiera

Costa Masnaga, 7 febbraio 2019 - La speranza è sempre l’ultima a morire. Eppure i pronunciamenti giunti dal Pirellone e da Villa Locatelli sulla costruzione di una nuova moschea suonano tanto come un “de profundis” contro “La Speranza”, l’associazione che raggruppa i fedeli musulmani di Costa Masnaga, presenti come comunità sul territorio da oltre un ventennio e che, da parecchio ormai, dispongono di un loro luogo di culto, tuttavia non più adeguato alle esigenze, perché troppo angusto e in centro paese, con quello che ne consegue in termini di viabilità, parcheggi e convivenza con chi islamico non lo è.

Proprio per questo, nell’ambito di una modifica del Piano di governo del territorio, è stata individuata un’area a ridosso della Super 36 su cui realizzare una nuova moschea. L’assessore regionale al Territorio e alla Protezione civile, Pietro Foroni, ha però espresso un «parere fortemente critico alla variante del Piano di governo del territorio di Costa Masnaga» per realizzare la nuova moschea su terreni attualmente agricoli. Ha assicurato che non è questione di religione, semmai di «molteplici manchevolezze e criticità».

«Sul documento che ci è stato sottoposto abbiamo forti perplessità – ha spiegato l’esponente leghista -. La nuova struttura presenta infatti in maniera netta e specifica tutte le caratteristiche della sovracomunalità che richiede l’accordo con i sindaci dei paesi confinanti. Inoltre interferisce con ambiti agricoli di interesse provinciale e con la rete ecologica».

Considerazioni analoghe sono giunte dall’Amministrazione provinciale: «La variante individua una nuova area a servizi pubblici ad est della Statale 36, verso il confine con Bulciago, con una consistenza di circa 5mila metri quadrati, ma sulla proposta localizzativa formulata non risultano però sottoscritte intese sovracomunali», ha commentato il consigliere provinciale delegato Bruno Crippa, che ha chiesto inoltre di «riconsiderare la necessità dell’intera previsione limitandone l’estensione». Tradotto: per non stroncare “La Speranza” e la aspettativa di una nuova moschea a Costa Masnaga devono prima accordarsi con i “vicini” e poi dimezzare le superfici utili, un iter molto lungo, che certamente slitterà a dopo le elezioni comunali ed europee di primavera. Dal canto suo il sindaco Sabina Panzeri ha avvisato tutti: «Se qualcuno vuole strumentalizzare un argomento tanto delicato per fini politici, io non ci sto; il nostro obiettivo è fornire risposte alle necessità di tutti i nostri cittadini, lavorando in modo scrupoloso e trasparente. La moschea già esiste, noi vogliamo solo delocalizzarla in un contesto più idoneo».