Cortenova, il grande masso che incombe non è pericolante: provinciale riaperta

"Visto l'esito dell’ispezione in loco da parte dei tecnici del Comune di Cortenova, che non ritengono sussistano pericoli", rassicura il sindaco Benedetti

Il sopralluogo dei vigili del fuoco

Il sopralluogo dei vigili del fuoco

Cortenova (Lecco), 22 aprile 2018 - Il masso da 32 tonnellate che incombe sulla Sp 62 a Bindo di Barzio è stabile e non rischia di crollare a valle. Per questo, dopo un giorno di chiusura con l’incubo di una nuova frana, nella prima serata di ieri la strada è stata riaperta regolarmente al transito. «Lo smottamento che si è verificato venerdì con il distacco di un macigno dal peso di circa 7mila chili che ha lambito la vecchia Lecco – Ballabio, in base ai sopralluoghi che hanno effettuato i nostri tecnici comunali e i geologi incaricati risulta un episodio isolato – rassicura il sindaco Valerio Benedetti –. L’altro grosso blocco rimasto incastrato su un costone è invece fermo in equilibrio. Non abbiamo quindi riscontrato situazioni di pericolo». 

«Visto l'esito dell’ispezione in loco da parte dei tecnici del Comune di Cortenova, che non ritengono sussistano pericoli, abbiamo proceduto alla riapertura della Sp 62», aggiunge Angelo Valsecchi, dirigente del settore Viabilità di Villa Locatelli. Il primo cittadino inoltre tranquillizza chi teme che possa ripetersi quanto successo nella notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre 2002, quando una frana spazzò via parte della frazione: «Si tratta di fenomeni diversi che si sono verificati su due versanti opposti». 

L’allarme, con il terrore di un nuovo disastro, è scattato venerdì dopo le 15.30 in seguito al distacco di un’enorme roccia da una parte della Cima d’Olino. Si sono immediatamente mobilitati i vigili del fuoco che hanno effettuato pure una perlustrazione aerea in elicottero. «Si tratta di un costone di arenaria e conglomerato di roccia sedimentaria nota come verrucano lombardo – si legge nella relazione dei pompieri –. Dal punto di inizio verso valle il fronte della frana si è biforcato in due tronconi. In prossimità della strada, a pochi metri dalla Sp 62, rallentato dagli alberi e dalla vegetazione, sul pendio si è fermato un masso di circa 7 tonnellate. Un altro masso di circa 32mila chili è rimasto invece incastrato su un costone». Ed è stata proprio l’incertezza sulla staticità di quest’ultimo fronte che ha determinato lo stop alla circolazione sulla provinciale all’altezza del bivio di Prato San Pietro in attesa di ulteriori verifiche compiute solo nel pomeriggio di ieri. 

Nonostante la paura non sono stati registrati danni, tanto meno feriti. Il macigno caduto non ha raggiunto la carreggiata, ha travolto solo gli alberi incontrati durante la corsa verso il basso. Il distacco dei detriti è stato molto probabilmente scatenato dal maltempo della settimana scorsa e dal successivo sbalzo termico con l’innalzamento della temperatura.