Coronavirus, troppi turisti soffocano Montevecchia

Nel weekend una fiumana di visitatori in fuga dalle restrizioni sulla collina

Uno scorcio dell'amatissima collina

Uno scorcio dell'amatissima collina

Montevecchia (Lecco), 30 ottobre 2020 -  Il polmone verde del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone rischia di soffocare anch’esso a causa del “traffico da Coronavirus” del weekend e di trasformarsi in epicentro di possibili contagi di massa. Ogni fine settimana, infatti, migliaia di turisti e visitatori arrivano in auto da Milano, hinterland e dai paesi di tutta la zona per godersi l’aria fresca, il panorama e i sentieri, posteggiando le auto in sosta ovunque per poi ammassarsi nella piazzetta, tra i vicoli e sulla scalinata ai piedi del santuario della Beata Vergine del Carmelo, simbolo di tutta la Brianza. Con il lockdown generale e il divieto di uscire dalla regione prima e la semiserrata attuale con la chiusura di bar, pub, ristoranti, cinema e teatri e il consiglio di non allontanarsi troppo da casa, la situazione sta precipitando, anzi lo è già e cercare di far rispettare le norme sul distanziamento sociale sembra impossibile, nonostante l’introduzione di pass per accedere in Alta Collina.

"La pandemia di Covid-19 ha peggiorato il fenomeno, siamo in una situazione di emergenza, è questione di sicurezza sociale – avverte il sindaco di Montevecchia, Franco Carminati, intervenuto durante l’ultima riunione del Parco della Valcurone -. Se non si trova una soluzione occorrono i soldati dell’esercito per controllare e contingentare gli ingressi in paese".

I militari, ovviamente, non arriveranno mai, al loro posto ci sono i volontari della Protezione Civile e della Pro loco, oltre agli agenti della Polizia Locale che cercano come possono di arginare la fiumana umana che il primo cittadino descrive "come un’alluvione" con transenne ai principali varchi di accesso e di sbarrare il passo agli automobilisti affinché utilizzino le navette a disposizione per collegare Montevecchia di sotto o bassa con Montevecchia di sopra o alta. Il primo cittadino vorrebbe che ad esse se ne affiancassero tuttavia altre da e per la vicina stazione di Cernusco Lombardone. Il presidente dell’ente Parco, Marco Molgora, alle prese con il nuovo piano di fruizione del parco, di navette dalla stazione non vuole però nemmeno sentirne parlare, non in questo momento: "I bus diventerebbero focolai itineranti a quattro ruote".