Coronavirus, ritorno a casa dei pazienti curati in Germania:"Un’emozione indescrivibile"

Le riflessioni di Daniele Mattana, infermiere volato in terra tedesca per rimpatriare i nostri connazionali

Il rientro in Italia dei pazienti Covid

Il rientro in Italia dei pazienti Covid

Lecco, 30 maggio 2020 - Di solito, dopo averli soccorsi perché coinvolti in incidenti o infortuni oppure perché colti da malore e patologie, accompagna i pazienti che assiste e salva in ospedale, spesso senza poi saperne più nulla. Ieri mattina invece, come “un angelo in divisa“, è letteralmente volato fino in Germania per riaccompagnare a casa due italiani guariti dal Coronavirus dopo quasi due mesi di ricovero in un ospedale tedesco, dove erano stati trasferiti perché i posti in Terapia intensiva nei presìdi lombardi scarseggiavano. Tra i due anche una 66enne sua vicina di casa, “dirottata“ dall’Alessandro Manzoni di Lecco in una clinica della Vestfalia con un ponte aereo su un Airbus A310 della Luftwaffe il 3 aprile

«È stata un’emozione unica e indescrivibile – racconta Daniele Mattana, 39 anni, di Lecco, infermiere in servizio tra le fila di Areu, l’Agenzia regionale per l’emergenza e urgenza – Intanto è la prima volta che mi viene affidato un compito simile e quindi per me si è trattato di un’esperienza nuova. Inoltre è stupendo potersi prendere cura di due persone che ce l’hanno fatta a sconfiggere il Covid e riportarle in Italia, dai familiari che non vedevano da quasi una decina di settimane». La giornata è cominciata presto per lui e il medico anestesista: alle 6.30 erano già negli hangar della pista di Linate per una breve ma intensa sessione di addestramento sulle procedure e i dispositivi di sicurezza. Alle il decollo a bordo di Bombardier Learjet, una sorta di ambulatorio volante con cui in poco più di un’oretta sono arrivati e atterrati all’aeroporto di Konrad Adenauer di Colonia-Bonn, dove hanno preso in consegna dai colleghi teutonici i due connazionali per tornare infine in patria ma ad Orio al Serio: uno dei due pazienti è stato trasferito in ambulanza in un’altra struttura della Bergamasca, mentre la sua vicina a Villa Beretta di Costa Masnaga, dove ad attenderla ha trovato il marito e le figlie, per un periodo di riabilitazione prima che possa ritornare definitivamente a casa. 

«Quando in Germania hanno aperto gli sportelloni dell’ambulanza su cui si trovava e mi ha scorto le si sono illuminati gli occhi – racconta l’infermiere che dall’inizio dell’emergenza sanitaria sta svolgendo servizio nell’inferno dell’epicentro della pandemia, direttamente in provincia di Bergamo – Sono felicissimo di essere stato proprio io a riportarla a casa».