Coronavirus, infettato il 12% di medici e infermieri in servizio

A Lecco sono 360. I sindacati: "Qualcuno dovrà rispondere". Intanto sono arrivate le migliaia di mascherine promesse

Medici in corsia durante l’emergenza coronavirus

Medici in corsia durante l’emergenza coronavirus

Lecco, 7 aprile 2020 - Su circa 3mila dipendenti, in 360 sono risultati infetti. Il 12% di medici, infermieri, oss, ausiliari, tecnici sanitari, impiegati e operai in servizio negli ospedali, nei poliambulatori e nelle altre strutture dell’Asst di Lecco sono risultati positivi al coronavirus. Costituiscono il 20% dei 1.712 lecchesi che hanno contratto la Covid-19 dall’inizio dell’emergenza sanitaria in provincia. In provincia di Como i positivi sono invece saliti a 1.473. «Constatiamo una situazione estremamente preoccupante della diffusione del contagio tra i dipendenti, alcuni dei quali hanno già presentato le dimissioni senza preavviso – denunciano all’unisono i rappresentanti sindacali di tutte le sigle della Rsu della sanità lecchese -. Molti operatori chiamati in servizio reclutati dalle graduatorie per il terrore di ammalarsi rinunciano al posto". Se non otterranno risposte e soprattutto dispositivi di protezione individuale e procedure efficaci per limitare ulteriori contagi sono pronti allo stato di agitazione e alla proclamazione di uno sciopero simbolico.

"Qualcuno dovrà rispondere, nessuna moratoria e nessuna indulto ci toglierà il diritto di chiedere la tutela della salute dei lavoratori", avvertono. Cominciano ad accusare il colpo anche alla comunità terapeutico-riabilitativa Villa Ratti di Monticello Brianza dove vengono assistiti decine di ragazzi che soffrono di disagio psichico. "Per tutelare lavoratori e ospiti abbiamo introdotto l’uso di mascherine, guanti e presidi sanitari, modificato le attività, limitato l’accesso, sospeso le visite, gli incontri non urgenti e i permessi per tornare a casa – spiega la direttrice sanitaria Elisabetta Pellegrini -. Tutto ciò ha reso ancora più delicato l’equilibrio di molti ospiti e ha aumentato significativamente la fatica fisica e mentale di tutto il personale. Gli sforzi e l’impegno hanno permesso di evitare fino ad ora il contagio all’interno della nostra comunità. Abbiamo però bisogno di aiuto per continuare a garantirete adeguata protezione grazie all’acquisto di mascherine e disinfettanti, oltre a permetterete la prosecuzione degli interventi terapeutici e riabilitativi".

Per questo confida in donazioni e insieme in messaggi di incoraggiamento e speranza. Ieri intanto è arrivato un carico di 109mila mascherine da Regione Lombardia: 90mila chirurgiche, sono destinati ai cittadini, 15mila ai dipendenti comunali e 4mila ai volontari. Le 180mila mascherine destinate a chi abita in provincia di Como sono state invece consegnate nel nel quartiere generale della Protezione civile al Lambrone a Erba pronte per essere distribuite. Altre 5mila Ffp2 sono state invece distribuite grazie ai soldi raccolti con l’iniziativa "Aiutiamoci" con cui 7.922 donatori hanno elargito3.260.000 euro: tra loro anche i migranti del Burkina Faso, Paesi tra i più poveri al mondo, dell’associazione Burkinabè che hanno regalato 2.345euro e i fedeli del centro islamico di Costa che hanno donato 7mila euro.