Consonno, vandali scatenati nel paese fantasma

La notte appena passata qualcuno ha imbrattato i muri esterni della chiesa di San Maurizio con graffiti e scritte

Consonno

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Olginate (Lecco), 25 ottobre 2015 – Non c'è pace per Consonno, il borgo fantasma di Olginate. La notte appena passata qualcuno ha imbrattato i muri esterni della chiesa di San Maurizio con graffiti e scritte. I residenti che abitano lungo la strada che dal paese porta in quella che tra gli anni '60 e '70 è stata la Las Vegas della Brianza hanno anche segnalato sembra durante il buio strani movimenti, un via vai di gente, preludio di un possibile rave party, come già ne sono stati organizzati in passato con disastrose conseguenze per quello che restava della ex città dei balocchi. Fortunatamente non sono stati registrati altri danni oltre agli scempi sulle pareti della cappelletta romanica medioevale.

L'allarme è stato lanciato questa mattina dai fedeli e da coloro che vivevano nella frazione prima di essere sfrattati dalle loro case per lasciare spazio alle improbabili architetture volute dal conte Mario Bagno, il visionario morto nel 1995 all'età di 94 anni che ha raso al suolo lo storico centro rurale per trasformarlo in un immenso luna park. Ogni domenica infatti si danno appuntamento lassù, sulle pendici del Monte di Brianza, a 634 metri di quota, per partecipare insieme alla santa messa festiva e continuare a coltivare il senso di appartenenza ad una comunità di un rione che sulla carta non c'è più ma di cui continuano a sentirsi parte. Di quanto successo sono stati subito avvisati i carabinieri. A sporgere denuncia è stata Barbarba Fumagalli, presidente dell'associazione «Amici di Consonno», i cui volontari si adoperano per conservare intatto i resti del borgo, accogliere i visitatori e mantenerne vive le tradizioni, tra le quali la sagra patronale di San Maurzio che si celebra alla fine di settembre. "Non ho avuto modo di sincerarmi personalmente dei danni – spiega -. Tuttavia mi hanno riferito che non dovrebbero essere gravi". Nulla a che vedere insomma con quanto avvenuto nell'estate del 2007, quando centinaia di giovani provenienti da tutta Italia ma anche dall'estero, si diedero appuntamento lì comportandosi come un'orda di barbari, distruggendo e depredando tutto ciò che capitò loro a tiro, e nemmeno nell'autunno del 2011 con l'invasione di decine e decine di ragazzi che hanno ridotto la frazione in una immensa discarica a cielo aperto. L'episodio in ogni modo ripropone il tema del futuro di Consonno, messo in vendita dai proprietari, cioè gli eredi del conte Bagno, per 12 milioni di euro. La cifra permetterebbe di accaparrarsi una superficie di 30mila metri quadrati edificabili e 1.700.000 mq di terreno tra boschi e prati. All'apparenza di tratterebbe di un affare, ma al momento nessuno, nonostante le trattative, si è fatto avanti, anche perché il paese fantasma deve essere completamente bonificato e messo in sicurezza, con l'aggiunta della realizzazione dei sottoservizi, del consolidamento degli accessi, gli oneri e altro ancora, per una spesa ulteriore stimata in almeno altri 50milioni di euro.