"Condannato al terzo Natale senza mio figlio"

Primaluna, la mamma islamica lo tiene con sé in Algeria nonostante i giudici italiani abbiano disposto l’affido congiunto

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di Daniele De Salvo

"Natale ancora senza mio figlio non è una festa, è una condanna". Una condanna per un reato che non ha mai commesso: la sua unica "colpa" è stata solo quella di aver permesso alla sua ex moglie nel giugno del 2019 di partire con il loro figlio per una breve vacanza in Algeria da cui però lei non lo ha più riportato indietro. Mentre il prossimo 25 dicembre centinaia di migliaia di papà in Italia e nel mondo festeggeranno il Natale insieme ai loro figli e li guarderanno scartare i regali, papà Angelo Maggioni, 43enne di Primaluna, per la terza volta lo trascorrerà così da solo. È da 29 mesi lunghi come un ergastolo infatti che Kheira El Kerbadji, la sua ex algerina di 33 anni, gli ha "rubato" con l’inganno il suo Alessio, che nel frattempo è diventato un ometto di 9 anni. In tutto questo periodo gli ha parlato per telefono appena in un paio di occasioni, senza sapere dove sia di preciso, con chi né come stia realmente. È una situazione davvero insostenibile e l’altro giorno papà Angelo ha tentato di risolverla a proprio modo cercando di farla finita: fortunatamente i carabinieri sono riusciti a convincerlo a non compiere il gesto estremo.

"Natale per molti è un momento di serenità e di gioia da trascorrere e condividere in famiglia, per me invece è diventato solo sofferenza", racconta e ribadisce papà Angelo, che dopo qualche ora di ricovero in osservazione in ospedale ha potuto tornare a casa. "Natale è in qualche modo il compleanno di Gesù bambino – prosegue –. Io purtroppo a causa della fede islamica della mia ex moglie non potrò festeggiarlo con il mio di bambino". Nonostante i giudici italiani abbiano stabilito per Alessio l’affido congiunto ad entrambi i genitori, i giudici algerini hanno invece deciso che debba rimanere solo con la madre proprio per ragioni di religione. Per riportare il piccolo Alessio da papà Angelo si sono mobilitati pure gli agenti dell’Interpol e a gennaio la madre finirà alla sbarra in tribunale a Lecco per sottrazione di minore, tra Italia e Algeria tuttavia mancano accordi bilaterali: investigazioni internazionali e processi perciò servono a poco o nulla.

Rimarrebbe solo la soluzione diplomatica e politica, probabilmente l’unica che si rivelerebbe efficace, al momento però sembra che nessuno dei governanti tricolori si sia realmente interessato al caso. Per chiedere aiuto e riabbracciare il suo Alessio papà Angelo a giugno aveva cercato di raggiungere a piedi in segno di protesta il palazzo dell’Onu a Ginevra, salvo essere sorpreso da un violento temporale e rischiare di morire travolto dal maltempo.