Lecco, mamma in coma dopo parto: "Tutti stanno facendo il tifo per Valentina"

Il fratello della donna: "Speriamo solo nel meglio per lei"

La mamma è in prognosi riservata (Cardini)

La mamma è in prognosi riservata (Cardini)

Lecco, 13 luglio 2018 - «Speriamo solo nel meglio per Valentina. Non avremmo mai voluto trovarci in una situazione simile ma all’ospedale va comunque il nostro ringraziamento perché in questo difficile momento si stanno tutti rendendo molto disponibili». Marco è il fratello di Valentina, la mamma di 29 anni che dopo aver messo alla luce il suo primogenito, ora lotta in un letto del Reparto di Neurorianimazione dell’ospedale di Lecco dopo un delicato intervento chirurgico. Bastano queste prime parole per fugare ogni dubbio sulla posizione di Marco e i familiari in merito all’intera vicenda: nessuna polemica, nessun accenno di critica su quanto è accaduto nei giorni antecedenti al 6 luglio scorso quando il marito chiama il 118 da casa per chiedere aiuto: Valentina sta male, molto male e viene trasportata in ambulanza al Pronto soccorso dove arriva in condizioni disperate. «Dei primi due accessi al Pronto soccorso non voglio nemmeno parlare: posso solo dire che in quell’ultimo episodio i soccorsi sono stati tempestivi sotto tutti i punti di vista».

A cominciare dalla decisione di salvare il bimbo, il primo figlio che Valentina e il suo compagno Nicolò desideravano tanto. «Carlo per fortuna sta benissimo, mangia, dorme ed è coccolatissimo da papà, nonni, zii, prozie che non gli mancano di certo». Quei primi straordinari vagiti Valentina non li ha potuti nemmeno sentire e ora l’inebriante felicità che accompagna ogni nuova vita fa da contraltare all’ansia per il futuro della giovane mamma che lotta contro un’emorragia cerebrale. «La prognosi resta riservata, non ci resta che attendere - dice Marco –. Posso solo aggiungere che medici e infermieri ci stanno venendo incontro in ogni modo. Ci hanno ad esempio consentito di lasciare Carlo nel reparto di Neonatologia, così che possa essere accudito in questi primi giorni di vita». Il resto lo fa la forza che si sprigiona in chi si trova suo malgrado costretto ad affrontare sfide come questa. «Approfitto, a nome di tutti i miei familiari, per ringraziare parenti e amici che in questo momento ci stanno dando un grosso conforto». Il resto lo fanno le preghiere, la fede e la speranza che Valentina possa riprendersi, riaprire gli occhi e magari coronare il sogno del matrimonio che è già stato fissato per il giugno dell’anno prossimo.