Alcuni giovani volontari della Colletta alimentare
Lecco, 27 novembre 2022 - Quasi 40 tonnellate di cibo regalate dai lecchesi a chi non ha nemmeno i soli per mangiare e raccolte dai 400 volontari giovani e meno giovani della Colletta alimentare. Sono una tonnellata in meno rispetto all'anno scorso. "La difficile situazione economica, tra pandemia e guerra in Europa, ha inciso sebbe di poco sul bilancio finale della raccolta", commenta Giovanni Panzeri, responsabile della Colletta Alimentare a Lecco. Sebbene i numeri siano importanti, però non spiegano e non dicono tutto.
Anzi. "Non raccontano delle donne ucraine fuggite dalle loro case e dalla loro patria e che si scusavano coi volontari per l’impossibilità di donare qualcosa - prosegue Giovanni Panzeri - Non dicono delle famiglie islamiche che con straordinaria dignità e rispetto per questo gesto comune si sono presentate al gran completo per dare il loro contributo. Non dicono della contestazione dell’artigiano che incalza con lo slogan ''prima agli italiani'', ma poi torna con un sacco ricolmo di generi alimentari. E neppure l’atletico giovanissimo africano che sembra fuggir via ma ricompare con nulla per sé e con la sola spesa per il Banco alimentare".
Tornando ai numeri, con la Colletta alimentare nel Lecchese sono stati raccolti 39.420 chili di generi alimentari contro i 40.300 del 2021. Sono stati donati oltre 8mila kg di pasta, 8.600 di pelati, 8mila di riso, oltre 8.800 di verdure in scatola, oltre 2mila di tonno come di omogeneizzati. I generi alimentari sono stati racconti in una quarantina di supermercati sparsi sul territorio, grazie alla generosità dei clienti.
Il tutto è stato poi riconfezionato e imballato in 3.252 cartoni che, nei prossimi giorni, verranno consegnati ai volontari di una ventina di enti e associazioni: il Coe, diverse Caritas, la Comunità Il Gabbiano, l’Opera Don Guanella, l’Asvap di Lecco, l’Opera San Martino, la congregazione San Gerolamo Emiliani, l’associazione Il Villaggio, la Chiesa cristiana evangelica di Lecco, la cooperativa Accoglienza e Lavoro, la Fondazione Istituto Sacra Famiglia, la Fondazione Somaschi. A loro volta distribuiranno poi iol cibo alle persone che seguono e di cui si occupano. Il bilancio non comprende quanto raccolto nei supermercati del Meratese, di cui si sono occupati i volontari di altre zone.