Civate, ubriaco e senza patente investì Chetra: rischia 8 anni

La richiesta del pm per Filippo Di Benedetto che travolse in pieno il 22enne che era scesco dall’auto per aiutare una coppia sulla 36

Chetra Sponsiello

Chetra Sponsiello

Civate (Lecco), 14 febbraio 2020 - Otto anni di reclusione per l’omicida stradale che ha ucciso Chetra Sponsiello. È la richiesta di condanna presentata ieri dalla Procura di Monza nel processo con il rito abbreviato nei confronti di Filippo Di Benedetto, 35 anni, di Seregno, accusato di essere stato alla guida dell’auto che la sera del 17 maggio scorso a Monza, ubriaco e senza patente, ha investito il 22enne di origine cambogiana adottato da una coppia di Civate, nuotatore provetto e molto attivo nel mondo del volontariato, morto poche ore dopo in ospedale per le gravi lesioni subìte. Il 35enne, imputato per omicidio stradale aggravato, lesioni plurime, guida senza patente e in stato di ebbrezza alcolica, fuga e omissione di soccorso, si è presentato all’udienza davanti alla giudice del Tribunale di Monza Silvia Pansini, dove aveva chiesto di costituirsi parte civile un’associazione per le vittime della strada, ma l’istanza non è stata accolta. Presenti al processo con un loro legale anche i genitori adottivi di Chetra, che però non si costituiscono parti civili. Non si è presentato invece l’altro automobilista rimasto lievemente ferito nell’impatto.

L’incidente era avvenuto sulla Valassina, all’altezza di Monza. Secondo quanto ricostruito dagli uomini della polizia stradale di Seregno, poco distante dall’imboccatura del tunnel sulla Ss 36, direzione Milano, un’Audi con a bordo una coppia di Desio era stata tamponata dalla Seat Ibiza di Chetra Sponsiello, che viaggiava insieme alla fidanzata ventenne. Un urto lieve, dopo il quale i due automobilisti erano scesi dalle rispettive vetture per controllare i danni. A quel punto alle loro spalle era sopraggiunta la Opel Corsa guidata dal 35enne di Seregno, che aveva colpito i due automobilisti: il primo era riuscito a scansarsi in tempo e aveva rimediato solo una ferita all’avambraccio, ma Chetra era stato travolto in pieno. Portato d’urgenza all’ospedale San Raffaele di Milano, si era spento all’1.50 del mattino. Il 35enne, fuggito dopo l’incidente, era stato rintracciato dalla Stradale e sottoposto all’alcol test, che aveva evidenziato un tasso alcolico nel sangue compreso fra 0.8 e 1,5 grammi per litro. Ma negava di essere stato lui.