Chignolo reclama un bancomat La crociata del sindaco "deluso"

Poste replica: "La richiesta sarà valutata ma il servizio non rientra tra gli obblighi"

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Installare un postamat in paese, dove l’unica banca ha chiuso nell’ormai lontano 2012, per porre fine ai disagi dei cittadini e in modo da consentire le normali operazioni di prelievo anche al di fuori dagli orari di apertura al pubblico dell’ufficio postale. Il sindaco di Chignolo d’Isola Ramon Crespolini (foto) ci riprova. Dopo che già l’anno scorso aveva inviato una segnalazione a Poste Italiane, senza ricevere però alcuna risposta, non si è dato per vinto e ha chiesto nuovamente l’installazione di un punto per i prelievi di denaro nell’ufficio postale. Un postamat, appunto. "Segnalo la complessità della situazione - scrive Crespolini - , dopo che l’unica banca presente ha chiuso lo sportello. Negli anni a seguire la clientela è migrata su altre banche dei comuni limitrofi, mentre chi non poteva spostarsi ha aperto il conto presso la vostra azienda, recandosi allo sportello postale del paese. Nel frattempo, con l’arrivo del lockdown, i cittadini hanno utilizzato sempre più i servizi offerti dal vostro sportello con i problemi che ne conseguono". E dovuti soprattutto al fatto che, non essendo l’ufficio postale dotato di una sala d’attesa, gli utenti devono attendere all’esterno dell’edificio, in coda sulla strada.

Da qui il suggerimento di due possibili soluzioni: rafforzare il personale già presente o dotare anche l’ufficio postale di Chignolo di uno sportello bancomat "in modo di facilitare le normali operazioni di prelievo anche al di fuori degli orari di apertura al pubblico". "Il postamat - precisa Crespolini - potrebbe essere installato all’interno dell’ufficio postale, con accesso dall’esterno negli orari di chiusura". "La richiesta sarà valutata attentamente dalla direzione centrale di Poste Italiane - fa sapere l’azienda -. Tuttavia, a causa dell’attuale emergenza epidemiologica, le attività propedeutiche alla realizzazione hanno subìto un rallentamento di programmazione. A tal proposito è opportuno chiarire che tale servizio non rientra tra gli obblighi in capo a Poste Italiane e costituisce una scelta volontaria, nell’interesse della comunità, nella piena consapevolezza del ruolo sociale svolto. Ogni valutazione, quindi, terrà conto delle esigenze dell’intero territorio nazionale e delle situazioni specifiche segnalate". Una risposta, quella di Poste Italiane, che non è piaciuta al primo cittadino di Chignolo. "Sono profondamente deluso - spiega Crespolini - . Mi sarei aspettato toni diversi, visto che i disagi che vivono quotidianamente i miei cittadini per la mancanza di uno sportello sono reali".

Michele Andreucci