Chat pornografica con ricatto Sei ivoriani accusati di sextortion

La vittima è un piemontese di Monforte d’Alba. Stranieri traditi dal telefono

Un ricatto da 8mila euro per non divulgare in rete la registrazione di una chat porno. A ricattare un piemontese sono stati sei ivoriani, tra cui una donna che fungeva da "esca": quattro abitano in provincia di Lecco, tra Lecchese, Olginatese e Meratese, due in provincia di Novara. Li hanno identificati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Bra e della stazione di Monforte d’Alba, in provincia di Cuneo, a cui si è rivolta la vittima di sextortion che ha denunciato loro di essere stato adescato su Facebook da una sedicente spasimante che l’ha convinto ad effettuarle una videochiamata sessuale esplicita. Peccato che poi lei e i suoi complici le abbiamo spillato a più riprese 7.950 euro che ha dovuto versare su diverse carte postepay.

Gli investigatori sono risaliti ai sei con intercettazioni telefoniche, sia analizzando i flussi finanziari delle postepay e i log dei profili Facebook attraverso cui è stato chiesto il "pizzo". Sono accusati di sextortion e di riciclaggio internazionale, perché i soldi del ricatto sono stati utilizzati per investimenti in Costa d’Avorio. Contro di loro è stato firmato un mandato di cattura e due sono stati arrestati, uno, che ha 37 anni a Olginate, l’altro nel Novarese. Gli altri sono ancora ricercati in Italia e in tutta Europa. D.D.S.