Cesana Brianza, l'ex cava va a pezzi: allarme amianto

La denuncia del Wwf, nel mirino i vecchi capannoni della cava stanno andando a pezzi

L'ex cava dell'Alpetto

L'ex cava dell'Alpetto

Cesana Brianza, 3 novembre 2018 - L’ex cava dismessa dell’Alpetto di Cesana Brianza avrebbe dovuto essere bonificata da tempo, entro la fine del 2015 e l’inizio del 2016. A distanza di ormai tre anni però la bomba ecologica non è stata affatto disinnescata e l’eternit che riveste tetti e pareti dei vecchi capannoni industriali estrattivi è ancora lì, esposto all’incuria e alle intemperie. Lo denuncia Antonello Bonelli, presidente del Wwf di Galbiate, che ha ha depositato un esposto formale sia al sindaco e ai funzionari dell’Amministrazione comunale di Cesana Brianza, sia ai vertici del dipartimento di Igiene e sanità pubblica dell’Ats della Brianza, l’Agenzia di tutela della salute. «Segnalo la criticità ambientale derivante dalle grandi quantità di amianto presente all’interno di un’area industriale di cava dismessa – si legge nell’esposto -. La situazione è già stata oggetto di segnalazione nel 2015. A distanza di tre anni la situazione è ulteriormente aggravata».

A quell’area in teoria nessuno potrebbe avvicinarsi né tanto meno nessuno potrebbe entrare nel vecchio comparto estrattivo; in realtà tuttavia quel posto è frequentato da escursionisti, cicloturisti, semplici curiosi. «L’unica soluzione è la bonifica dell’area, l’intervento di rimozione, indispensabile e urgente vista la frequentazione della stessa e la prossimità al centro abitato», prosegue e intima il presidente del Wwf, che alla denuncia allega anche eloquenti fotografie che mostrano lastre e tubi in asbesto frantumati. «La documentazione fotografica evidenzia lo stato di totale degrado dei manufatti presenti – spiega infatti l’ambientalista -. Il deterioramento e la frammentazione delle coperture dei manufatti comportano ovviamente una polverizzazione delle fibre di amianto, con conseguente incremento delle difficoltà di messa in sicurezza e di pericolosità per l’ambiente e la salute dei residenti nelle aree abitate limitrofe all’area». Tradotto: chi abita nei paraggi rischia seriamente di respirare polvere di amianto, un killer silenzioso e invisibile ma letale, che quando spara non si sa quando e dove colpirà, ma che di certo prima o poi andrà a segno sotto forma di tumore.

LA REAZIONE DELLA HOLCIM, SOCIETA' PROPRIETARIA DELL'AREA