Il cavalcavia di Lomagna va a pezzi. "Ma i tir qui continuano a passare"

Cemento danneggiato e tondini in vista. Il sindaco: "Bisogna intervenire"

Il cavalcavia di Lomagna

Il cavalcavia di Lomagna

Lomagna, 8 novembre 2017 - Il ponte di via Leonardo Da Vinci a Lomagna è ridotto male come il cavalcavia di Annone Brianza prima che crollasse, oppure come quello di Isella di Civate, chiuso completamente al transito perché rischia di collassare anch’esso. Sotto al viadotto della Sp 55 in località Tricudai non corrono automobilisti, ma l’acqua del torrente Molgora. In caso di crollo il disastro è tuttavia assicurato.

L’asfalto in più punti non esiste più, la banchina tra sconnessioni e erbacce risulta impraticabile e le buche costellano l’intera carreggiata. In alcuni punti inoltre si vede la struttura in cemento armato consunto dal tempo, da cui emergono perfino i tondini in acciaio e le sbarre di ferro portanti esposti così all’erosione e a continue sollecitazioni. Che quel ponte possa sopportare pesi limitati è indicato pure da un apposito cartello di divieto di passaggio ai mezzi superiori alle venti tonnellate di stazza a pieno carico. Eppure capita spesso di notare a sfrecciare di lì camionisti alla guida di autotreni invece che di furgoni. «La situazione perdura da parecchio, abbiamo più volte sollecitato un intervento dai tecnici dell’amministrazione provinciale – spiega il sindaco Stefano Fumagalli -. Quella infatti è una strada provinciale, non comunale e noi non abbiamo giurisdizione né possibilità di provvedere, sebbene quel tratto di Sp 55 si trovi all’interno del territorio municipale». Il primo cittadino è tornato alla carica anche non più di sei mesi, eppure non ha ottenuto alcun riscontro dai funzionari di Villa Locatelli: «Mi hanno solo garantito che non sussistono pericoli».

Nessuno tuttavia sa quando e se effettivamente siano stati effettuati controlli per garantire che realmente chi passa di lì non corra alcun tipo di rischio, se non quello di rimetterci uno pneumatico o le sospensioni a causa delle profonde fenditure, incidenti certamente spiacevoli e costosi ma almeno non letali. Dopo quanto è accaduto il 28 ottobre 2016 ad Annone la paura dunque rimane nonostante le rassicurazioni. «Conosco bene le difficoltà e le ristrettezze economiche che stanno affrontando in Provincia, non posso biasimarli – prosegue il sindaco -. Tuttavia auspico che intervengano presto».