Cassa integrazione, è boom anche ad agosto

L’ottavo rapporto Uil del Lario ha analizzato i numeri registrati nelle aziende lecchesi da gennaio: il trend è in continua crescita

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di Laura Lana

È esploso persino ad agosto il ricorso alla cassa integrazione nella provincia di Lecco. È quanto emerge dall’ottavo rapporto Uil del Lario, che ha analizzato i numeri da gennaio ad agosto. Se si rileva una diminuzione della cassa totale nel mese di agosto rispetto a luglio in provincia di Como (-53,4% per 137.765 ore totali), a Lecco c’è stato un incremento del 53,3% (120.263 ore). Una situazione in controtendenza col dato regionale, che ad agosto ha visto un calo del 17,1%, e nazionale (-31,9%). Male ma meglio dell’anno scorso. Il confronto tra agosto 2022 e agosto 2021 fa registrare una diminuzione delle ore richieste in entrambe le province: -92,7% a Como e -78,6% a Lecco. Ore in calo anche se si confrontano i dati dei primi 8 mesi dell’anno con lo stesso periodo del 2021. La cassa Integrazione totale a Como vede una richiesta di 4.136.367 ore, pari all’81% in meno del 2021, mentre a Lecco le ore arrivano a 1.334.998 con una decrescita dell’86,4%. Il rapporto della Uil del Lario è andato ad analizzare anche l’andamento nei due distretti produttivi principali di quest’area.

Per il settore tessile, nei primi 8 mesi in provincia di Como si è registrato un calo del 71,7% rispetto al 2021 (2.210.315 ore), mentre a Lecco del 72,4% (422.161 ore). Nel settore meccanica-metallurgia, da gennaio ad agosto, si sono chieste 579.032 ore di cassa integrazione (-82,9%) in provincia di Como e a 465.797 ore (-88,7%) a Lecco. Indicatori simili nelle altre aree produttive (industria, artigianato, edilizia, commercio). I lavoratori in cassa integrazione nei primi 8 mesi 2022 sono stati a Como 3.041 (lo scorso anno erano 12.948 in più) e a Lecco 982. Tutto bene, dunque? Assolutamente no, conclude il sindacato. "Cresce in entrambe le province la cassa integrazione straordinaria e ciò sta a significare che è in atto un processo di riorganizzazione per crisi aziendale e questo è molto preoccupante perché sono a rischio i posti di lavoro". Il caro bollette, poi, sta già rialzando la richiesta di cassa integrazione da questo mese.

"Ancora una volta dobbiamo evidenziare che un lavoratore in cassa ha un trattamento di integrazione salariale all’80% della retribuzione globale ed è comunque previsto un massimale, che per l’anno in corso non può superare i 1.222,51 euro mensili lordi: ciò comporta una diminuzione del potere d’acquisto che si va ad aggiungere agli effetti negativi dell’inflazione". Fino ad agosto sono stati più di 4mila i lavoratori in cassa integrazione nelle due province, ai quali devono aggiungersi quelli coperti dai fondi integrativi di solidarietà".