Capriolo sbranato da cane: salvato da agenti della Provinciale, ora è di nuovo libero

L'animale è stato soccorso dagli agenti della Polizia provinciale di Lecco che nel 2020 hanno salvato 800 animali selvatici

Il momento della liberazione

Il momento della liberazione

Lecco, 18 febbraio 2021 – Sono gli angeli degli animali feriti e in difficoltà. Gli agenti della Polizia provinciale di Lecco del comandante Raffaella Forni solo l'hanno scorso hanno fronteggiato 800 missioni di “animal rescue”, come quella portata a termine invece nei giorni scorsi, quando hanno salvato un capriolo sbranato da un cane nei boschi della Brianza del Merate. La bestiola è stata affidata ai veterinari che l'hanno curata per poi riconsegnarla agli agenti del Nucleo faunistico che infine l'hanno liberata. “I cani devono sempre essere tenuti al guinzaglio, sia che siano da caccia, sia che si tratti di cani da compagnia, anche nelle aree boschive o durante le passeggiate, proprio per evitare incidenti simili – si raccomanda la comandante Raffaella Forni -. A volte i cani non attaccano nemmeno direttamente gli animali selvatici, che però si spaventano e scappano, cadendo e ferendosi, fratturandosi gli arti o addirittura la spina dorsale”.

La comandante della Polizia provinciale Monica Forni con un capriolo ferito
La comandante della Polizia provinciale Monica Forni con un capriolo ferito

L'impegno sul campo 

Tra “pazienti” della Polizia provinciale figurano animali e uccelli di tutti i tipi , che riempirebbero un'arca di Noè oppure un parco faunistico. Alcuni sono rimasti intrappolati in tagliole e lacci, altri feriti da bracconieri e cacciatori, altri ancora sono stati aggrediti appunto da cani lasciati liberi, alcuni sono stati investiti, qualcuno si è cacciato nei guai da solo, ma tutti senza i loro “angeli” della Provinciale non avrebbero avuto possibilità di scampo. Gli interventi per recuperare e assistere mammiferi sono stati 275, 96 dei quali ungulati: 58 caprioli, 16 cervi, 12 cinghiali, 7 camosci e 5 mufloni. Ci sono stati poi 76 ricci, 26 pipistrelli per i quali è stato attivato uno sportello dedicato al Centro di recupero animali selvatici di Valpredina gestito dai volontari del Wwf, 20 volpi, 16 conigli, 11 tassi, 9 conigli e altrettante lepri, 7 faine, 2 scoiattoli e 2 nutrie e un muscardino. La maggior parte delle segnalazioni ricevute hanno però riguardato gli uccelli: sono state 504, per 68 merli, 60 piccioni, 48 rapaci, 37 rondoni, 36 tortore dal collare, 28 corvidi, 27 cigni, 26 balestrucci, 19, passeri, 11 rondini. E ancora: cince, fagiani, folaghe, fringuelli, picchi... Non tutte le bestiole purtroppo ce l'hanno fatta, alcune sono state abbattute dai veterinari incaricati perché ferite troppo gravemente, ma almeno è stata risparmiata loro ulteriore sofferenza. Ci sono stati anche 7 rettili. “Questi sono i numeri che siamo riusciti a raggiungere nonostante l’esiguo numero di agenti a disposizione rispetto al reale fabbisogno del nostro ente ”, commenta il consigliere provinciale delegato Matteo Manzoni complimentandosi con la comandante e con gli agenti, che possono almeno contare su guardie ecologiche volontari e appoggiarsi in caso di necessità ai veterinari di Ats e agli specialisti dell'Istituto zooprofillatico oltre che di Regione Lombardia e di altre strutture pubbliche e private. La maggior parte degli interventi di soccorso animali nel 2020 si sono svolti a Lecco dove gli agenti della Provinciale hanno ricevuto 128 segnalazioni, poi a Mandello del Lario, Galbiate, Abbadia Lariana, Colico, Ello, Casatenovo, Oggiono, Bosisio Parini, Valmadrera e Merate, i paesi circondati da più ambiente naturale per la presenza di montagne, o di laghi e fiumi o comunque di ampie aree verdi e boschi.