Lecco, il cantiere sfratta la base dell’eliambulanza

Per iniziare i lavori del quarto ponte deve traslocare la piazzola di atterraggio degli elicotteri. L’opera è per le Olimpiadi

L’eliambulanza traslocherà per lasciare posto al cantiere del quarto ponte

L’eliambulanza traslocherà per lasciare posto al cantiere del quarto ponte

Lecco - I soccorritori dell’eliambulanza devono sloggiare. Per lasciare posto al cantiere del quarto ponte di Lecco, da realizzare entro le Olimpiadi invernali del 2026, l’elisuperficie del Bione deve chiudere i battenti e traslocare altrove e con essa anche la piattaforma ecologica. La realizzazione delle terza corsia del ponte Alessandro Manzoni della Super Milano-Lecco tramite una nuova passerella per allargare la carreggiata di ingresso in città della SS 36 rischia, inoltre, di mandare a monte la rinaturalizzazione della foce del torrente Bione da trasformare in un’oasi, uno dei progetti più ambiziosi della Lecco del futuro disegnata dall’archistar Andreas Kipar.

A rivelare le difficoltà per mettere insieme tutti i pezzi del complicato puzzle della rigenerazione urbana di Lecco, scombinati soprattutto dai tecnici di Anas per la costruzione appunto del quarto ponte, è stata nei giorni scorsi l’assessore all’Ambiente, Renata Zuffi, con la funzionaria comunale Chiara Brebbia durante una seduta della V Commissione Urbanistica. Al momento l’ipotesi per provare a ricomporre le tessere del complicato mosaico è quella di spostare l’eliporto accanto al futuro Polo del soccorso formato dalla nuova caserma dei Vigili del fuoco, nuova sede del Soccorso alpini e nuovo deposito dei mezzi della Protezione civile che, però, sono tutte da realizzare. La piattaforma ecologica verrà trasferita invece nell’area attualmente riservata agli spettacoli itineranti, confidando nei soldi del Pnrr sebbene da Silea, la municipalizzata provinciale dell’immondizia, al momento non abbiano nemmeno ultimato il progetto. Una volta traslocati elisuperficie e discarica e smantellato il cantiere per il quarto ponte, al posto dell’attuale piazzola dell’elicottero troverà posto l’Oasi del Bione con tanto di sentiero della salute e della discarica un impianto di fitodepurazione per il quale è già stato stanziato da Regione Lombardia un contributo di un milione e mezzo.

"Un traguardo importante", commenta l’assessore Renata Zuffi. "Mi pare una scommessa difficile da realizzare", è invece scettico Filippo Boscagli capogruppo della minoranza di “Lecco Ideale“ secondo cui alla fine l’Oasi del Bione salterà. "Meno teoria e parole e più pratica", si associa Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia sempre dai banchi di minoranza. "Il Bione presto potrebbe diventare una polveriera viabilistica e non vedo, oggi, la giusta programmazione e un coordinamento", avverte Corrado Valsecchi di Appello per Lecco, ex assessore ai Lavori pubblici durante la precendente consigliatura.