Calolziocorte, la scuola di Rossino ha il destino segnato

Troppo basso il numero degli iscritti

La scuola di Rossino

La scuola di Rossino

Calolziocorte (Lecco), 17 marzo 2019 - La scuola di Rossino ha il destino segnato: la chiusura. Anche chi si è battuto in questi ultimi per mantenerla aperta, con manifestazioni in piazza e in consiglio comunale, deve arrendersi. Il colpo di grazia è arrivato con le ultime iscrizioni alla prima classe, quando tutti i tentativi di salvarla erano stati fatti, ma il numero degli iscritti era largamente insufficiente.  Neppure i pochi bambini residenti in zona sono stati iscritti alla primaria di piazza Milesi. E quindi, considerato il fatto che a settembre saranno attive solo la quarta e una quinta, è necessario verificare se procedere subito al trasferimento in un’altro plesso anche questi alunni.

Di questa situazione e del percorso che verrà seguito in questo contesto, il sindaco Marco Ghezzi discuterà con le famiglie interessate. Un primo incontro è stato fatto nei giorni scorsi. Nel frattempo c’è anche un’altro nodo da risolvere: quello delle sei famiglie che hanno iscritto i figli a Rossino, senza indicare una seconda scelta. «Stiamo lavorando per trovare una soluzione per questi alunni», ha spiegato il primo cittadino. 

Le soluzioni sono tre: Erve, Monte Marenzo e Foppenico. Il Pascolo è al massimo della capienza, mentre a Carenno è già stata concessa una deroga per accogliere tutti i bambini nella pluriclasse attivata, unendo prima e seconda. «Con il sindaco Pigazzini - dicre Ghezzi - abbiamo chiesto al provveditore un’ulteriore deroga per dar vita a una prima classe “vera”, ma ci ha spiegato che a questo punto non era possibile». Urge dunque una collocazione per questi bimbi, specie in funzione del trasporto.Ma risolvere tutto in breve non sarà possibile per il plesso di Rossino. «Il trend demografico continua a peggiorare: quest’anno i bambini interessati erano 13, mentre il prossimo anno saranno solo 10. Neppure tutte le famiglie di Rossino hanno iscritto i figli nella frazione. Questo ha messo la parola fine alla scuola decentrata».