Calolziocorte, uno tsunami di solidarietà per Achille piccolo guerriero

Raccolti in 10 giorni 260mila euro, serviranno a farlo operare negli Stati Uniti

Il piccolo Achille in braccio alla mamma

Il piccolo Achille in braccio alla mamma

Calolziocorte (Lecco), 31 luglio 2022 -  In dieci giorni sono stati raccolti 260mila euro per Achille, il piccolo grande guerriero di 5 mesi che il 1° marzo è nato cieco, ma che potrebbe almeno percepire la luce grazie a una serie di costosi interventi chirurgici che è in grado di eseguire solo un luminare statunitense che opera unicamente a Detroit, in Michigan. I fondi sono stati donati da familiari, parenti, amici, conoscenti e concittadini di mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa – 32 anni entrambi, di Calolziocorte – insieme a tantissimi benefattori che nemmeno conoscono, molti dei quali anonimi.

«Un grazie per quello che avete fatto e state facendo per il nostro Achille non sarà mai sufficiente a trasmettere la gratitudine che proviamo – le parole dei genitori che, quando il 20 luglio hanno lanciato la campagna di crowdfunding, non si sarebbero mai aspettati di essere sommersi da un simile tsunami di generosità – Il supporto e la solidarietà che stiamo ricevendo da tutti voi ci aiutano e ci danno la forza di affrontare la battaglia contro una malattia purtroppo attualmente incurabile".

È la malattia di Norrie, una patologia genetica ultra rara che colpisce gli occhi e potrebbe degenerare anche nella perdita dell’udito, in deficit dello sviluppo cognitivo e nell’autismo.

I fondi raccolti serviranno non solo a permettere ad Achille di percepire la luce da un occhio, in modo che sia in grado di adattarsi meglio al mondo esterno e di continuare a sviluppare la capacità di ricevere e processare informazioni visive, ma anche per sostenere i ricercatori che stanno provando a elaborare cure sperimentali: "In questo modo Achille e altri bambini con la sua patologia potranno continuare a sperare nei progressi della medicina e nella vita straordinaria che meritano", spiegano mamma Sara e papà Simone.

"Ci trovavamo davanti a un muro insormontabile, oggi quel muro è ancora lì ma sicuramente abbiamo il supporto giusto per provare a scalarlo". Grazie al sostegno di molti, il piccolo grande guerriero Achille potrebbe cominciare il trattamento negli Stati Uniti già nel giro di un mese.