Brucia il bosco di Olgiasca Trenta ettari distrutti

Le fiamme che sembravano sotto controllo sono riprese con furia. Sicura l’origine dolosa: carabinieri della Forestale a caccia del piromane

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di Daniele De Salvo

Dopo tre giorni e due notti consecutivi di lavoro dei vigili del fuoco e dei volontari dell’antincendio a Pasquetta sembrava finalmente domato, invece ieri è nuovamente divampato con tutta la sua furia l’incendio scoppiato sabato nei boschi di Colico. Vigili del fuoco e volontari antincendio si sono schierati a protezione dell’abbazia di Piona. Nel pomeriggio le forti raffiche di vento, come purtroppo si temeva, hanno nuovamente attizzato i focolai che non erano stati ancora spenti perché si trovavano in punti inaccessibili.

Il rogo, che è stato appiccato di proposito, in una zona impervia, lontano dai sentieri battuti e anche da campi o appezzamenti di terreno da pulire, dalla zona di Olgiasca si è avvicinato a Piona e all’abbazia di Piona, sebbene il capolavoro cistercense né i monaci del Priorato e i loro fedeli ospiti sembrano al momento correre rischi.

Il bilancio parziale, che potrebbe aggravarsi ulteriormente, è pesante: sono bruciati si stima 30 ettari, 12 persone, la maggior parte svizzeri, hanno hanno dovuto temporaneamente abbandonare per sicurezza le loro 5 case di villeggiatura lambite dalle fiamme e i soccorritori stanno operando in condizioni difficili e pericolose. Sono scesi direttamente in campo i pompieri del comando provinciale di Lecco con i volontari dei distaccamenti di Bellano, Valmadrera e Morbegno, insieme ai volontari dell’Antincendio della Comunità montana.

Sono stati inoltre utilizzati anche in contemporanea due elicotteri: un Ecureuil AS 350 B3 del Servizio antincendio regionale e un Erickson Air Crane S-64 in dotazione ai carabinieri della Forestale in grado di sganciare fino a 10mila litri d’acqua a volta. Per i piloti è stato impegnativo effettuare rifornimento idrico nel lago di Como e "bombardare" con precisione il fronte dell’incendio a causa delle raffiche di Breva ad oltre 50 chilometri all’ora.

"Fortunatamente al momento nessuno è rimasto ferito, non si registrano ustionati né intossicati e nemmeno danni alle abitazioni – ha riferito lunedì il sindaco Monica Gilardi -. Per una notte alcune persone sono state evacuate. Si tratta di proprietari di seconde case che si sono sistemati altrove, tranne una signora ospitata in un albergo". La prima cittadina per favorire il compito dei soccorritori e per impedire che qualcuno si cacciasse nei guai ha chiuso i sentieri di accesso in zona Olgiasca.

Nonostante le transenne non tutti hanno però rispettato il divieto e gli agenti della Polizia locale dell’Alto Lario hanno faticato parecchio per tenere a bada e lontani curiosi e imprudenti. Mentre i vigili del fuoco con i volontari dell’Antincendio sono impegnati contro le fiamme, ai carabinieri della Forestale resta il compito diprovare a individuare il piromane o gli incendiari che hanno scatenato l’inferno in riva al lago.