Bellano e Vendrogno, ok alla fusione

Il referendum dà il via con un plebiscito all’unione tra i due paesi

Referendum fusione

Referendum fusione

Bellano (Lecco), 23 settembre 2019 - Per non scomparire hanno deciso di fondersi con Bellano, ma non dite che a Vendrogno non ci tengono alla loro identità, di campanili ne hanno addirittura 11 e tutti affrescati, quelli che mancano sono gli abitanti in calo drastico e inesorabile praticamente dall’Unità d’Italia.

È una storia lunga quella culminata ieri sera con la decisione, sofferta, di abdicare alla propria autonomia e fare uno sgarro anche alla toponomastica per unire il proprio destino a quello dei vicini. Ad esprimersi a favore è infatti stata la stragrande maggioranza dei votanti. Se in serata solo il 45% dei 295 abitanti si era recato alle urne aperte dalle 7 in paese, quando hanno chiuso, alle 22, la percentuale era però salita a oltre il 50%: dei 153 votanti, 120 si sono espressi per il «sì», 31 per il «no» e due le schede nulle. A Bellano ha invece votato il 35% degli aventi diritto: su 1.045 i «no» sono comunque stati solo 13.

«È un momento davvero importante per il nostro paese, una scelta che noi abbiamo preso con la responsabilità di chi è chiamato a decidere in merito al proprio futuro e a quello della propria comunità – spiega il sindaco Leonardo “Poppo” Enicanti eletto nel maggio scorso e già pronto a riconsegnare il suo mandato pur di garantire la sopravvivenza della sua comunità – per questo abbiamo invitato tutti i vendrognesi a supportare con il voto favorevole questo passo. La fusione rappresenta una scelta di responsabilità per evitare lo spopolamento, avere più mezzi e risorse per valorizzare e avere cura della nostra montagna e soprattutto darci un’opportunità per il futuro. Bellano sta vivendo uno straordinario momento di sviluppo turistico, economico, di investimenti che potrà essere un nuovo slancio anche per valorizzare Vendrogno».    Del resto non è colpa sua se la popolazione qui in paese, censimento dopo censimento, è in costante diminuzione. Per gli amanti delle statistiche il picco di abitanti si è toccato nel lontano 1881, vent’anni dopo l’Unità d’Italia, con 1.163 residenti che già all’inizio del ‘900 erano scesi a 1.095, poi il declino demografico si è accelerato: 947 abitanti nel 1921, 786 nel 1951, 559 nel 1961, 337 nel 1981 fino ad arrivare ai 295 di oggi. Inutile continuare a opporsi alla statistica specie quando assume i connotati del destino, così alla fine anche a Vendrogno hanno deciso di mettere da parte l’orgoglio e scommettere su un futuro in comune con Bellano che di abitanti ne conta 3.200 e dove il 30% degli aventi diritto si è recato alle urne per esprimersi a favore della fusione per incorporazione. «Abbiamo portato avanti questo progetto perché i nostri due paesi sono storicamente legati sotto molti aspetti: famiglie, scuola, prossimità territoriale, storicità – conclude il sindaco di Bellano, Antonio Rusconi - Avremo la possibilità di avere un territorio unico che va dal lago alla montagna e che consentirà di valorizzarlo al meglio. I vantaggi della fusione sono davvero importanti, partendo da quelli economici: oltre 4 milioni di euro di contributi nei prossimi 10 anni e risparmi notevoli sulla macchina amministrativa quantificabili in circa 225.000 euro all’anno».