Barzanò, ubriaco al posto di blocco reagisce picchiando i poliziotti

E' successo sulla Sp51, il ragazzo è sbottato all'arrivo del padre che si è arrabbiato per l'ennesimo episodio

Agenti della questura di Lecco

Agenti della questura di Lecco

Barzanò (Lecco), 24 marzo 2019 - Provinciale 51, due di notte. Una pattuglia della Stradale ferma un’auto per un controllo di routine ma non sospetta minimamente a cosa andranno incontro. Il conducente si sottopone all’alcol-test che risulta positivo, tanto che gli agenti gli comunicano che non può più guidare la sua autovettura e che, nel caso, avrebbe potuto chiamare un familiare o persona di fiducia per recuperare l’autovettura e fare rientro a casa.

Così arriva sul posto il padre del conducente, un trentaquattrenne, che fino a quel momento se ne era rimasto calmo e tranquillo. Invece a quel punto comincia ad agitarsi perché papà si arrabbia e gli contesta altre sciocchezze del genere accadute in precedenza in cui il figlio si era trovato in situazioni simili per colpa dell’abuso di alcol. Lui non la prende benissimo: all’improvviso e senza alcun motivo il ragazzo comincia a minacciare e insultare i poliziotti. Poi se la prende anche contro l’auto di servizio, danneggiando uno specchietto retrovisore e due portiere che l’uomo colpisce con violenti calci. Uno dei due agenti non ci sta e gli si avvicina nel tentativo di calmarlo ma per tutta risposta si becca un pugno in pieno volto e così interviene il collega in sua difesa, che intanto però ha chiamato rinforzi perchè la situazione precipita. Nasce un parapiglia, i tre finiscono a terra e nel frattempo arrivano altri equipaggi delle Volanti.

Il ragazzo viene accompagnato in questura dove peraltro non smette di menare e insultare i poliziotti. Mentre i due della Stradale si fanno medicare al Pronto soccorso del Manzoni, dai database merge che M.F., italianissimo, ha un cospicuo pedigree alle spalle per reati contro la persona, contro il patrimonio e per spaccio di sostanze stupefacenti. La sua notte finisce in cella e ieri il suo arresto è stato convalidato: rimarrà ai domiciliari in attesa del processo. Il papà è ancora lì che si chiede dove ha sbagliato per avere un figlio così.