Barriere e un muro anti-massi "Ma il rischio zero non esiste"

Nuovo sopralluogo sulla Lecco-Ballabio dopo la frana di due settimane fa e la tragedia sfiorata. Tecnici Anas al lavoro anche durante le feste. La visita del ministro Salvini: investiremo in sicurezza

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di Daniele De Salvo

"Il rischio zero non esiste". Specie in provincia di Lecco, dove lo montagne sono fragili, le strade passano sotto pareti a strapiombo o attraversano in galleria il ventre di versanti instabili e ci sono molti ponti, come il cavalcavia di Annone Brianza franato sulla Milano-Lecco il 28 ottobre 2016. Lo ammette anche il vicepremier Matteo Salvini, che ieri ha effettuato un sopralluogo sulla nuova LeccoBallabio, che da due settimane è completamente chiusa per una frana che l’ha travolta. È stato solo l’ultimo di una serie infinita di smottamenti peggio di uno sciame sismico. Ha minato uno dei principali collegamenti viabilistici del territorio, quello tra Lecco appunto e la Valsassina, dove abitano, studiano, lavorano più di 25mila persone e dove ogni fine settimana arrivano migliaia di turisti e escursionisti da mezza Lombardia, per camminate e arrampicate in montagna e per sciare ai Piani di Bobbio, ma anche alle Betulle, al Giumello, al Cainallo.

"È stato in disastro, a Dio piacendo una mancata tragedia", commenta il ministro a Trasporti e Infrastrutture, perché il costone di 500 metri quadrati e 2mila metri cubi di roccia che si è staccato in blocco ha travolto con la forza delle sue 5mila tonnellate di peso nipote e zio di 24 e 66 anni che non sanno nemmeno loro come abbiano potuto uscirne vivi. Il peggio sembra comunque passato: il raccordo della Statale 36 il 10 gennaio verrà riaperto in entrambe le direzioni, sia a salire, sia scendere. I tecnici di Anas stanno lavorando a ritmo serrato e saranno all’opera pure durante le feste. Con le scuole chiuse per le vacanze di Natale inoltre il traffico è diminuito: rispetto ai giorni scorsi ci sono meno bus carichi di studenti, pendolari dell’automobile e camionisti che si incrociano e incagliano avanti e indietro sulla Sp 62, la vecchia e stretta provinciale tutta curve, che è l’unica alternativa diretta alla nuova Lecco-Ballabio. Villeggianti, appassionati di vette e delle discese sulla neve possono spostarsi senza paura di restare imprigionati per ore in coda. Per rimettere completamente in sicurezza il versante ci vorranno comunque almeno 4 mesi e 3 milioni.

"Installeremo barriere paramassi a elevata resistenza tra le più performanti disponibili sul mercato, un muro in blocchi di cemento armato, una barriera alta una dozzina di metri", spiega Nicola Prisco, il capo di Anas in Lombardia. Nella speranza che basti: "Proviamo a mettere in sicurezza il territorio, ma evitare che piova e che l’acqua che si infiltra, ghiacci e spacchi la roccia difficilmente riusciremo a farlo – commenta Matteo Salvini –. Investiamo in sicurezza per limitare i rischi e i danni, ma il rischio 0 in Italia non c’è".